Ultimatum
Wimbledon, il ricatto londinese a Medvedev: "La condanna non basta, deve ripudiare Vladimir Putin". Lo vogliono morto?
O condanna la guerra e ripudia Vladimir Putin oppure Daniil Medvedev rischia di non poter partecipare al torneo di Wimbledon. È l'ultimatum lanciato al tennista e a tutti gli altri atleti russi dal governo inglese. In realtà, Medvedev aveva fatto un appello per la pace ma senza alcun riferimento ai bombardamenti russi in Ucarina.
Secondo il ministro dello sport britannico Nigel Huddleston, agli atleti russi dovrebbe essere richiesto di dimostrare la loro contrarietà al conflitto per poter giocare a Wimbledon. In un incontro in Parlamento Huddleston ha rivelato che starebbe già discutendo la questione con l'All England Lawn Tennis Club (AELTC), gli organizzatori dei Championships. "Non mi sentirei a mio agio se un tennista russo con una bandiera russa vincesse Wimbledon - ha detto Huddleston -. Molte nazioni hanno concordato di impedire ai russi di competere. Poi ci sono anche le questioni che riguardano i visti. Ma quando si tratta di singole persone, le questioni sono più complesse". Il punto di partenza di Huddleston è chiaro. "A nessun rappresentante della Russia dovrebbe essere concesso di giocare" ha detto.
Leggi anche: Quincy Promes chiede la cittadinanza russa: l'unico europeo a farlo, una storia sconvolgente
C'è poi un Medvedv ucraino, Andréi, che ha sostituito la racchetta col fucile e combatte sul fronte di Kiev. Numero 4 al mondo a 18 anni, nel 1999 (ormai scivolato oltre i top 100) andò vicinissimo all'impresa scalando il tabellone del Roland Garros eliminando Pete Sampras al secondo turno e nei quarti Gustavo 'Guga' Kuerten. In finale vinse i primi due set contro André Agassi prima di soccombere al quinto. Ora s'è unito all'esercito degli sportivi in battaglia. La notizia è stata confermata da un altro tennista-soldato, Sergiy Stakhovsky: "La leggenda mondiale del tennis Andrei Medvedev rimane a Kiev ed è pronta ad affrontare il nemico".