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Roman Abramovich, "quando sul suo aereo privato...". La testimonianza di Claudio Ranieri: chi è davvero l'oligarca

Ma chi è davvero, Roman Abramovich? A parlare è Claudio Ranieri, uno che lo ha conosciuto benissimo. Lo fa in un'intervista al Messaggero, in cui spiega che impressione gli fece l'oligarca russo, ora braccato dalle sanzioni da che Vladimir Putin ha deciso di scatenare l'inferno in Ucraina (ora, Abramovich, dopo aver fatto molteplici tentativi di salvare il suo patrimonio, o almeno parte di questo, sarebbe tornato a Mosca).

 

Il punto è che Ranieri fu il primo allenatore dell'era-Abramovich al Chelsea. E parlando dell'oligarca, ricorda: "Era giovane ed entusiasta. Sembrava un ragazzo al parco giochi. Era molto presente. Veniva spesso alle partite e a volte, per parlare con calma, viaggiavo sul suo aereo privato al rientro dalle trasferte - spiega -. Voleva essere informato e capire. Acquistò il Chelsea perché ci eravamo qualificati in Champions all’ultima giornata di campionato, superando il Liverpool. Se non avessimo centrato quell’obiettivo, la storia dei Blues sarebbe stata diversa".

 

Dunque, il mister sottolinea: "Non mi ricordo approfondimenti particolari in Inghilterra", il riferimento è alle ricchezze di Abramovich e alle loro origini. Le cose, ovviamente, ora sono cambiate: "Questa vicenda pone qualche domanda e immagino che saranno stabilite regole più severe sulle proprietà rispetto a quelle in vigore ad esempio nella Premier". Infine, Claudio Ranieri mostra il suo disappunto per il fatto che debbano essere i club e i tifosi a pagare per questa situazione: "Io credo che non debbano essere i tifosi o gli allenatori a preoccuparsi da dove provenga il denaro. Oggi a un allenatore si chiede tutto, ma non si può saper tutto. Noi alla fine siamo uomini di calcio, con le nostre idee e le nostre sensibilità, ma non abbiamo le competenze di chi governa il sistema", conclude l'allenatore.