Lo svedese
Zlatan Ibrahimovic, ritiro e sorpresa? "Cosa è cambiato dopo l'infortunio", voci clamorose al Milano
Zlatan Ibrahimovic potrebbe esserci domenica sera contro il Napoli, e le sue condizioni verranno valutate con calma ora dopo ora. Troppo alto il rischio di una ricaduta che gli farebbe compromettere decisivamente il finale di campionato, per questo bisogna andarci cauti. Intanto, l’attaccante 40enne svedese – inserito nella short list dei vincitori del Gran Galà del Calcio organizzato dall’Aic – non si è ancora allenato col resto del gruppo. Anche giovedì ha svolto lavoro differenziato in palestra, ma vuole esserci nella sfida che può essere fondamentale nella rincorsa Scudetto, almeno per sedersi in panchina. Una partita, quella del “Maradona”, dove si è rivelato decisivo la scorsa stagione, realizzando una doppietta nel trionfo rossonero per 3-1.
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Ibrahimovic, in futuro responsabile dell’area tecnica del Milan?
L’appuntamento per l’eventuale rinnovo, intanto, è posticipato a primavera inoltrata, ma, scrive Il Giorno, si sussurra che molto dipenderà non solo dalle condizioni fisiche, ma dall’eventuale qualificazione della Svezia ai Mondiali in Qatar, appuntamento cui Ibra non vorrebbe mancare per chiudere nel modo perfetto una carriera straordinaria. Intanto, spunta una voce che stuzzica e non poco i tifosi rossoneri, una volta che lo svedese appenderà gli scarpini al chiodo. Paolo Maldini, infatti, è stato parecchio conciliante prima del derby di Coppa Italia, quando gli si chiedevano lumi sul domani dell’attaccante: “Non è detto che non possa avere un futuro con noi”, aprendo chiaramente al ruolo di responsabile dell’area tecnica rossonera.
Ibra ci penserà dopo il ritiro
Uno diretto come Zlatan, infatti, è sempre apprezzato, sia in campo, che in panchina, che sugli spalti al fianco di Scaroni, Gazidis, Maldini e Massara. E questo argomento non è la prima volta che viene toccato, ricorda Il Giorno. Quando a dicembre Milan TV gli domandò cosa ne pensasse del futuro dietro la scrivania, Ibra fu chiaro: “Prima devo giocare il più possibile, poi pensiamo al secondo step – aveva detto lo svedese – E non mi sento di dire che sono arrivato a questo step, io mi sento ancora il più forte di tutti, posso portare risultati e soddisfare i tifosi”.