L'episodio
Napoli, caos allo stadio Maradona: "L'arbitro è russo, non potete farlo entrare"
La crisi ucraina e la guerra scatenata dall’invasione russa ha ovviamente avuto un forte impatto sociale ed emotivo in tutti i campi, anche quelli sportivi. E così ieri sera allo stadio Maradona prima del fischio di inizio di Napoli-Barcellona i calciatori si sono riuniti dietro lo striscione “No War”.
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Ha però fatto molto rumore un episodio piuttosto disdicevole avvenuto all’ingresso dello stadio: durante i controlli di routine, sono state bloccate le bandiere dell’Ucraina che i tifosi del Napoli volevano introdurre all’interno dell’impianto e soprattutto uno striscione recitante la scritta “No alla guerra”. Secondo le indiscrezioni, la motivazione sarebbe da ricercare dal modus operandi della Uefa in merito al passaggio di messaggi politici durante le manifestazioni calcistiche: in questo caso specifico, però, pare che la decisione di bloccare striscione e bandiere ucraine sia maturata per non urtare la sensibilità della squadra arbitrale interamente russa.
Non stupisce questa ricostruzione, dato che la Uefa è la stessa che durante gli Europei di calcio ha impedito al sindaco di Monaco di Baviera di illuminare con i colori arcobaleno l’esterno dell’Allianz Stadium prima della partita tra Germania e Ungheria. Ai calciatori è però stato concesso di riunirsi dietro lo striscione “No war”: perché ai tifosi no?