Mito

Adriano, l'ex Inter? Impensabile, come campa oggi e com'è ridotto: il suo volto a 40 anni

Un fenomeno del calcio perso a poco più di 20 anni, Adriano Leite Ribeiro, ma un uomo finalmente ritrovato all'alba dei 40. L'ex centravanti dell'Inter e della Nazionale Brasiliana, classe 1982, negli prima metà degli anni Duemila era considerato all'unanimità il più grande prospetto del calcio mondiale. Potenza fisica straripante, cattiveria, sinistro spacca-porta, freddezza e sangue caliente nelle grandi sfide. Poi intorno ai 24 anni, un rapidissimo e traumatico declino prima umano e poi sportivo. 

 

 

 


A pesare, sull'ex ragazzino che aveva stregato l'Europa con un clamoroso gol su punizione in casa del Real Madrid, in un'amichevole d'estate con l'Inter, e quindi sbancato la Serie A prima con la Fiorentina poi soprattutto col Parma, prima di diventare una stella assoluta ancora con i nerazzurri, la morte del padre e la famigerata saudade, con corollario di problemi personali, cattive frequentazioni milanesi e una preoccupante predisposizione all'alcol. Dopo la fuga in Brasile e il ritorno, l'Imperatore non era più tale. Il passaggio sorprendente alla Roma è stato forse il punto più basso di Adriano, ingrassato, con il fisico ormai più simile a quello di un tifoso da salotto che di un atleta. 

 

 

 



Eppure, nonostante l'addio ai campi sia arrivato ormai nel 2016 (ma di fatto, dal 2010 era un ex calciatore), "Adri" è rimasto l'idolo di più di una generazione di tifosi, soprattutto in Brasile. Aggiornandosi ai tempi di Instagram, dove la sua pagina ha ben 7,5 milioni di followers. La forma non è più quella di un tempo, ma a 39anni ha perlomeno recuperato un p0' di salute, tranquillità ed entusiasmo. Una rinascita, parziale, arrivata grazie alla rinuncia, faticosa, all'alcol, all'adozione di uno stile di vita più sano (morigerato, quello forse è impossibile) e alla vicinanza con il suo mondo, quello delle favelas, che l'ha comunque coccolato e protetto anche nei momenti più difficili. Oggi, come scrive anche il Corriere della Sera, proprio sui social gli stanno piovendo offerte di lavoro e sponsorizzazioni. Un caso più unico che raro: la realtà virtuale che riscatta una vita quasi rovinata dagli eccessi.