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Sebastian Vettel, sfida all'islam in Arabia Sudita: "Solo donne, cosa si è... noleggiato". Terremoto alla viglia del Gp
A poche ore dal GP di Jeddah, è arrivato il bel messaggio di Sebastian Vettel sul tema della parità di genere, rivolto a un Paese come l’Arabia Saudita le cui norme sono discriminanti: come la legge della sharia, nella quale è inteso (anche se non segnalato) che i rapporti fra persone dello stesso sesso possono essere punibili con la morte o la fustigazione. Il tedesco ha infatti noleggiato una pista di kart locale per organizzare così una gara con sole piloti-donna locali, con le quali ha parlato della reale situazione nella Nazione.
Le esperienze di vita di Seb alle donne locali - “Ovviamente si è discusso tanto e ragionato molto su questa gara, dato che è la prima volta che corriamo in Arabia Saudita — ha commentato Vettel — C’erano tanti dubbi, quindi ho pensato a cosa potessi fare. Si è fatta molta attenzione sugli esempi negativi, come le carenze di alcuni Paesi verso i diritti umani e altre cose, quindi ho cercato di pensare agli aspetti positivi”. E così, ecco perché è stato organizzata la gara di kart: “Ho organizzato il mio evento creando l'hashtag ‘#raceforwomen’, e otto ragazze erano in pista con noi — ha aggiunto Seb — Abbiamo allestito un bell'evento solo per loro e ho cercato di trasmettere loro alcune delle mie esperienze di vita e in pista, per fare qualcosa insieme e accrescere la loro fiducia”.
Jeddah, Verstappen vince se… - A solo due GP dalla fine del campionato, Jeddah e poi il finale di Abu Dhabi, Verstappen è intanto avanti di sole otto lunghezze su Hamilton, ma potrebbe già chiudere ogni discorso per il titolo già dal prossimo weekend di Jeddah. Ecco in quali occasioni: se Max vince con il giro più veloce e Lewis è 6°; se vince e Lewis è 7°; se chiude 2° con il giro veloce e Lewis finisce 10° o se termina 2° senza il punto del giro veloce e Lewis si ritira o finisce fuori dai punti (dall’11ª posizione in giù).