L'inchiesta
Juve e plusvalenze, "due manager muti all'interrogatorio": cosa significa (e come andrà a finire)
Marco Re e Stefano Bertola, ex manager della Juventus che sono indagati nell’inchiesta della procura di Torino sui conti della società bianconera, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere all’interrogatorio. “Le questioni in discussione - è la motivazione rilasciata dal loro difensore, l’avvocato Luigi Chiappero - sono essenzialmente di carattere tecnico e necessitano di una riflessione”. Tra l’altro Re, che era convocato per oggi, non è stato tra i destinatari della perquisizioni ordinate dal pm.
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L’inchiesta si focalizza soprattutto sulle plusvalenze realizzate in gran parte tramite gli scambi di giocatori con altri club. “Nel 2015 - ha spiegato l’avvocato Chiappero - la normativa è cambiata. La valutazione in sé non è reato. C’è grande discrezionalità. Se ci sono risposte da dare, dobbiamo prima conoscere il contenuto delle contestazioni, che al momento non conosciamo”. Intanto circolano già le prime ipotesi su come potrebbe andare a finire la vicenda, basandosi anche sui precedenti di Inter e Milan nel 2008 e del Chievo nel 2018.
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Secondo La Stampa, lo scenario più plausibile è quello di una multa molto pesante dopo il patteggiamento. Inoltre il Corriere della Sera aggiunge che per ora John Elkann, azionista di riferimento della società, non avrebbe ancora intenzione di liberarsi di Andrea Agnelli: prima vuole vedere come si concluderà questa vicenda e poi prenderà una decisione, consapevole che la Juventus viene prima dei manager, anche se sono in gioco rapporti di parentela.