Il ruolo della Consob
Juventus, plusvalenze e Borsa: "L'impatto contabile", cosa c'è davvero dietro l'inchiesta
Non solo il k.o. con l’Atalanta, perché poche ore prima la Juventus è stata agitata dal controllo della Guardia di Finanza per presunte plusvalenze fittizie (il totale indagato ammonterebbe a 282 milioni) e false comunicazioni sociali. È su queste due ipotesi, una investigativa e l'altra di reato, che si muove l'inchiesta della procura di Torino sui bilanci della Juventus. Ma con quattro aggravanti: 1) il rango del club (amato/odiato da milioni di tifosi); 2) la quantità di episodi; 3) il fatto che sia quotato in Borsa; 4) l'appartenenza al gruppo Exor (quotato) che a sua volte redige un bilancio consolidato sulla base dei consuntivi delle controllate. La questione Borsa (Juve ed Exor) è tutt'altro che un dettaglio, perché gli eventuali illeciti commessi da Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e gli altri indagati (anche per emissione di fatture per operazioni inesistenti), andrebbero a impattare sugli interessi (e i portafogli) di migliaia di azionisti che hanno fatto le loro scelte di investimento.
L’effetto Ronaldo sul bilancio - Sulla vicenda è scesa in campo anche la Consob, l'Autorità di tutela del mercato finanziario, che nel recente passato è scesa in campo anche nelle inchieste su Mps, Saipeme e Banca Popolare di Bari. La Juventus, tuttavia, ha subito messo in chiaro in una nota ufficiale di ritenere “di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato”. C'è poi il capitolo Ronaldo, forse più scottante di quanto appaia. Uno degli intercettati si è lasciato sfuggire un commento su una “carta famosa che teoricamente non deve esistere”. Cioè? Un accordo segreto? CR7 intanto ha rappresentato nel bene (sportivo) e nel male (costi) un asset fondamentale anche del bilancio, anzi ha condizionato pesantemente gli ultimi esercizi: tutto ciò che riguarda i rapporti economici Juve-Ronaldo dovrebbe essere alla luce del sole e dei conti.
Come funziona il tema-plusvalenze - Il tema delle plusvalenze sta in questi termini: nelle compravendite esse si realizzano iscrivendo in bilancio il prezzo di vendita di un giocatore superiore al costo di acquisto al netto degli ammortamenti. Nei conti della Juve al 30 giugno 2019-2020-2021, chiusi tutti in rosso, i magistrati individuano 282 milioni di plusvalenze sospette su 322 milioni contabilizzati. In questa ipotesi, significherebbe che, sebbene in rosso, quei bilanci ‘gonfiati’ avrebbero dovuto chiudere con perdite ben più rilevanti secondo i pm: 171 milioni anziché 39 nel 2019, 209 anziché 89 nel 2020 e 240 invece di 209 nel 2021. Allarghiamo l'orizzonte restando in questa prospettiva. Il rebus contabile potrebbe anche alzarsi di livello, ovvero salire nella Exor, la holding di partecipazioni della famiglia Agnelli-Elkann (Stellantis, Cnh, Ferrari, gruppo editoriale Gedi), per il semplice fatto che nel suo bilancio consolidato confluiscono, influenzandolo, anche i risultati del club bianconero, controllato al 63,8%.
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Juve, 400 milioni di aumento del capitale. La Consob dice sì - Intanto la Juve sta per piazzare sul mercato l'aumento di capitale da 400 milioni autorizzato dalla Consob che però nel frattempo ha sottoposto la società “a una verifica ispettiva in merito alla voce ‘Proventi da gestione diritti calciatori’ iscritta nei bilanci al 30 giugno 2020 (complessivamente pari a euro 172 milioni) e al 30 giugno 2021 (complessivamente pari a euro 43,2 milioni)”. Dunque il club “è esposto al rischio che ad esito della verifica ispettiva in corso la Consob adotti provvedimenti sfavorevoli per il Gruppo”.