Serie A
Milan-Verona, i rossoneri non mollano mai: rimontano due gol e volano in testa
E' un Milan 'indiavolato' che non finisce mai di stupore per tenacia, grinta e coraggio. In piena emergenza e sotto di due reti al termine del primo tempo ribalta nella ripresa il Verona e firma il momentaneo sorpasso sul Napoli in testa al campionato distanziando i cugini dell'Inter di cinque lunghezze. Decisivi ancora una volta i cambi e la qualità di una panchina lunga ma soprattutto il peso dell'esperienza di gente come Giroud che ha dato il via alla rimonta dei rossoneri storditi nella parte iniziale del match dalla velocità e aggressività degli scaligeri. Gli ospiti, che per la quarta volta consecutiva vengono raggiunti dopo un doppio vantaggio, sono andati a segno con Caprari al 7' e Barak al 24' su rigore mettendo in serie difficoltà la squadra rossonera che ha sofferto il pressing dei veneti. Il cambio di passo è avvenuto con l'inserimento di Castillejo e Krunic che hanno dato maggiore ritmo e più incisività alla squadra. Alla rete di Giroud al 59' ha fatto seguito il penalty di Kessie al 76' per atterramento in area di Castillejo di Faraoni. A chiudere i conti ci pensa due minuti dopo Gunter autore di un autorete arrivata ad un minuto dall'entrata in campo di Ibrahimovic. E' bastata la sola presenza della svedese per restituire il sorriso al Diavolo, che dimostra ancora una volta maturità, personalità, carattere e maggiore consapevolezza.
Sono tante le assenze per i padroni di casa, a partire da Theo Hernandez a Brahim Diaz, out per positività al Covid. Pioli si affida in avanti a Maldini, Saelemaekers e Rebic in appoggio al rientrante Giroud. In panchina c'è Ibrahimovic. Nel Verona il tecnico Tudor ritrova Veloso in mezzo al campo dal primo minuto. In avanti gioca Kalinic, in panchina Simeone. Il Milan prova ad alzare subito il ritmo ma il Verona, che basa la sua prestazione sull'intensità, si fa subito pericoloso con il mancino Ilic che impegna Tatarusanu in corner. E' un primo segnale di allerta che diventa allarme rosso una manciata di minuti dopo quando Caprari di prima intenzione al 7' calcia forte su un assist di Miguel Veloso fulminando il portiere romeno da posizione ravvicinata. Il Diavolo prova a scuotersi ma fa fatica a costruire azioni insidiose. La squadra di Pioli soffre il pressing degli scaligeri, manca nella rifinitura, mostra di avere fretta di concludere e soprattutto concede spazio a centrocampo agli scaligeri che con una azione in velocità si costruiscono l'azione del doppio vantaggio. Romagnoli arriva in ritardo su Kalinic che nel girarsi in area, lo brucia sul tempo subendo il fallo da rigore realizzato al 24' da Barak dopo il consulto del Var. Per il Milan la sfida si fa ancora più in salita, non riesce a prndere le redini del match mostrando di non avere la tranquillità nella gestione del gioco. Il Diavolo, che al 36' è costretto afare ameno di REvic infortunato (al suo posto Leao), va avanti a fiammate che però non lasciano il segno.
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Nella ripresa esce Saelemaekers per Castillejo e Krunic per Maldini. Pioli chiede intensità, dinamismo e continuità ma non tutte le azioni si concretizzano in seri pericoli perchè il Verona sembra avere ancora fiato per tenere legato centrocampo e difesa con ordine. Il Milan però alza il baricentro spinta da Leao. Serve però la qualità dei veterani per ridare speranze al Milan e ci pensa allora Giroud a riaprire il match al 54' raccogliendo di testa un cross pennellato proprio di Leao. L'inerzia della sfida si capovolge, il Verona è alle strette e va in affanno, il Milan sale ancora di ritmo, Ibra scalpita in panchina incitando la squadra. Kessie ci prova con un tir troppo tenero ma nell'azoen successiva la combinazione Castillejo-Leao provoca il penalty per un contatto di Faraoni allo spagnolo. Kessie dakl dischetton non sbaglia. Per la quarta volta consecutiva il Verona non riesce a gestire un doppio vantaggio. I rossoneri ora hanno un quarto d'ora per ribaltarla entra Ibra e dopo un minuto il Milan firma il sorpasso. Su cross di Castillejo, Gunter nel tentativo di spazzare sotto porta svirgola malamente e infila alle spalle di Montipò. La sola presenza dello svedese deve aver intimidito gli avversari al punto da indurli all'errore. Il Diavolo cresce e vince anche nelle difficoltà. E per una notte si gode la vetta.
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