Prima rinuncia
Tokyo 2020, il judoka algerino si ritira: "Non affronto l'israeliano, la causa palestinese è più importante"
Ancora una volta il razzismo sbarca alle Olimpiadi. Alla vigilia di Tokyo 2020, il judoka algerino Fethi Nourine, categoria 73 chilogrammi, annuncia il suo ritiro per evitare di affrontare l'israeliano Tohar Butbut. "Contro un israeliano non gareggio", ha spiegato l'atleta nordafricano di religione islamica, una scelta confermata anche dal suo tecnico Amar Ben Yekhlef.
"Non abbiamo avuto fortuna con il sorteggio. Il nostro judoka Fethi Nourine avrebbe dovuto affrontare un avversario israeliano, e questo è il motivo del suo forfait. Abbiamo preso la decisione giusta", queste le (sconcertanti) parole dell'allenatore. Peraltro, l'eventuale incontro tra Nourine e Butbut ci sarebbe stato solo al secondo turno. Una sfida, insomma, non scontata. Di scontata c'è invece la posizione anti-israeliana dei nordafricani. "Abbiamo lavorato molto per raggiungere i Giochi… ma la causa palestinese è più grande di tutto questo". E in fondo chi segue le Olimpiadi lo sa bene fin dal 1972, quando a Monaco di Baviera un commando palestinese funestò i giochi facendo strage di atleti israeliani nel Villaggio olimpico. Uno choc da cui i Giochi non si sono di fatto mai più ripresi psicologicamente, tra boicottaggi e proteste politiche sempre più estreme e radicali.