La polemica
Euro 2020, Leonardo Bonucci contro Piantedosi e Speranza: "Troppo facile scaricare le colpe su di noi"
Leonardo Bonucci contrattacca il prefetto Matteo Piantedosi e il ministro Roberto Speranza: "È molto italiano e semplicistico darci la colpa: ognuno ha il suo compito. Le forze dell'ordine ci hanno assicurato che avrebbero gestito la situazione". Il difensore della Nazionale, in una intervista a Il Foglio entra nel merito della contestata sfilata di lunedì scorso nel centro di Roma a bordo di un pullman scoperto dopo la vittoria agli Europei. "Nessuno si è sostituito alle forze dell'ordine", sottolinea. "Ho sbagliato lavoro: dovevo candidarmi, altro che giocare a calcio", scherza il calciatore della Juventus, colonna della difesa azzurra con Giorgio Chiellini.
Il difensore azzurro spiega quindi che "l’intera delegazione ha chiesto il pullman scoperto e siccome quello coperto a prescindere era stato bloccato dalla folla già in strada e sarebbe comunque stato limitato nel passaggio a seguire, le autorità hanno acconsentito". E ancora: "Noi non ci permetteremmo mai e poi mai di sostituirci alle autorità competenti, che immagino abbiano fatto le loro dovute valutazioni, prima di quanto avvenuto in piazza del Popolo la sera prima, e poi con il nostro passaggio in città".
Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, in una intervista al Corriere della Sera aveva detto che i festeggiamenti con il bus scoperto erano vietati. E parlando di "patti non rispettati" da parte della Figc ("Ci avevano assicurato una pedana a piazza del Popolo") ha sottolineato come il bus che si è "materializzato" a Largo Chigi alla fine non è stato fermato perché "c’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus e vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico".
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L'attacco del prefetto non è piaciuto alla Figc. Il presidente Gabriele Gravina ha risposto con un lungo comunicato sottolineando che "la federazione è sempre stata responsabile ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani". Poi, nel ribadire che la responsabilità dell’ordine pubblico è in ogni caso del Prefetto e che del Prefetto è stata l’ultima decisione, è entrato nel dettaglio della vicenda raccontando la sua verità dei fatti: "Nei giorni precedenti la finale di Wembley avevamo chiesto l’autorizzazione, sempre negata, per festeggiare l’eventuale successo all’Europeo, individuando diverse location tra cui Piazza del Popolo, dove si potesse svolgere con numeri contingentati una cerimonia in sicurezza".
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Ricevute risposte negative la Figc aveva deciso di organizzare il volo di rientro a Firenze, poi però ci sono stati gli inviti del capo dello Stato e del presidente del Consiglio dei ministri che hanno modificato i piani. Il pullman scoperto era stato ancora negato "ma dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nelle strade nel percorso verso Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza di poter utilizzare il pullman scoperto". In conclusione, "all’arrivo a Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi, abbiamo rinnovato la richiesta, a questo punto condivisa dalle Istituzioni, per un breve tragitto con il pullman scoperto".