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Euro 2020, Sandro Piccinini su Italia-Spagna: "Ora passerà quest'idea, ma...". Risposta da godere a chi critica gli azzurri

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"Cattenaccio o'clock". Come dire, l'ora del catenaccio. Gary Lineker, ex bomber dell'Inghilterra anni 80 e oggi stimato commentatore calcistico, assiste un po' ammirato e un po' basito al gol di Federico Chiesa ("una conclusione superba") che apre le danze nella semifinale di Euro 2020 tra Italia-Spagna. E visto che l'Inghilterra è la grande favorita per arrivare in finale domenica sera a Wembley contro gli azzurri (Danimarca permettendo), forse l'ex Tottenham sente puzza di bruciato: vuoi vedere che l'Italian Job perfetto si concluderà proprio contro i padroni di casa? 

 

 

 

 

Siamo alle solite: dopo un europeo giocato alla grande, pressing, ritmi alti, palla bassa, triangolazioni e fantasia, basta una partita di sofferenza (ma non di barricate) contro la forte Spagna per riportare tutto allo stereotipo che caratterizza il nostro calcio: catenaccio e tutti dietro, appunto. Non ci sta il ct Roberto Mancini, che riconosce i meriti alla Spagna (il cui possesso palla ha fatto però male soprattutto nel secondo tempo) ma vuole che vengano celebrate anche le virtù degli azzurri: attenzione, concentrazione, coraggio e resistenza. 

 

 

 

 

 

E a rimettere al suo posto Lineker e gli altri iper-critici sparsi per l'Europa ci pensa Sandro Piccinini, ex voce del calcio a Mediaset e oggi opinionista per Sky Sport, uno sempre molto moderato e mai partigiano, nemmeno quando in ballo c'è la Nazionale. "Passerà l'idea che la Spagna ha giocato meglio. Semplicemente abbiamo giocato un calcio diverso - spiega il giornalista e telecronista -. Il calcio è tattica, tecnica, fisico. È importante fare gol, altrimenti è teoria. Loro hanno mantenuto il possesso palla, noi verticalizzando abbiamo avuto più occasioni". E poi c'è la retorica della lotteria dei rigori. Solo fortuna? "I rigori sono un gesto tecnico e psicologico, sono elementi sostanziali". Insomma, tutto meritato.
  

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