Fuori controllo
Euro 2020, Chiellini e Bonucci mafiosi "abituati a partecipare ai funerali". Italia-Spagna, la vergogna su El Mundo
In Spagna tremano davanti alla Nazionale di Roberto Mancini. Non dev'esserci altra spiegazione all'incredibile, vergognoso commento di Ricardo Colmenero su El Mundo, che per presentare la semifinale di Euro 2020 che si giocherà tra poche ore descrive gli azzurri come mafiosi. Un "simpatico cliché" che lascia senza parole.
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Nel mirino, colpirne due per educare tutti gli altri, ci finiscono Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, la diga difensiva italiana, presentati come "due ragazzi in giacca e cravatta, rasati male e con le palpebre cadenti, che ti piantano le mani sul petto in un ristorante vuoto con le tovaglie a quadretti. Così da non far avvicinare nessuno a Donnarumma, o al tipo con il garofano all’occhiello che mangia da solo un piatto di spaghetti". Una bella scenetta che sembra presa di peso da Il Padrino o Quei bravi ragazzi. Ma qui non ci sono né Coppola né Scorsese. "Non sono tipi abituati a vincere le partite. Sono ragazzi abituati a partecipare a funerali di vittime di crimini commessi da loro stessi per porgere le condoglianze. Che Dio ci accolga da confessati". Il messaggio, come sottolinea anche Open Online, vorrebbe essere ironico: prepariamoci al peggio, perché questa Italia fa paura. Ma c'è modo e modo di esorcizzare una partita di pallone, e questo è senza dubbio il più antipatico.
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Di Chiellini ricordano il "lamento alla Rigoletto" con l'arbitro Slavko Vincic durante i vittoriosi quarti contro il Belgio, mentre ovviamente non può mancare dall'elenco Ciro Immobile, massacrato da mezza Europa per la simulazione nell'azione del gol di Barella: "Sta agonizzando a terra per una ferita che sembra mortale, e miracolosamente si riprende per festeggiare" il gol del compagno, ricorda con velenosa ironia il giornalista spagnolo. "Sicuramente si è trattato dell’opera di San Gennaro, che Alan Shearer – commentatore inglese – ha definito 'patetica' soltanto perché gli anglicani non adorano i santi". Si dovrebbe ridere, ma se l'avesse scritto qualcuno in Italia sarebbe stato bandito dal pubblico consesso con il marchio d'infamia del razzismo.