Tutti muti
Euro 2020, la nota dell'Italia: "Contro ogni forma di razzismo", ma inginocchiati no. La dura replica ad Enrico Letta
“A nome di tutta la squadra ribadiamo che siamo contro ogni forma di razzismo. Aderire o meno ad una forma di protesta per quanto simbolica non vuol dire ignorare la lotta al razzismo”. A parlare è Paolo Corbi, responsabile della comunicazione della Nazionale, che suo malgrado è dovuto intervenire su quanto avvenuto prima del fischio di inizio di Italia-Galles a Euro 2020. È stato costretto a farlo perché la polemica è sfociata nella politica, con Enrico Letta e Matteo Salvini che non hanno perso l’occasione per scontrarsi.
Cinque azzurri avevano deciso di inginocchiarsi per aderire al movimento Black Lives Matter, mentre gli altri sei hanno preferito di no. “Volevo chiarire rispetto a quanto è stato scritto e detto al riguardo in questi giorni - ha dichiarato Corbi dal ritiro di Coverciano - tutti conoscono l’esempio dei comportamenti dei nostri calciatori, il razzismo si combatte ogni giorno ciascuno con i propri comportamenti e su questo siamo tutti molto impegnati. Quanto al fatto che a inizio gara qualcuno si sia inginocchiato e altri no c’è stata un po’ di confusione”.
“I calciatori erano tutti concentrati su una partita per noi decisiva - ha aggiunto - quindi, da quanto abbiamo ricostruito, non eravamo del tutto preparati a quel momento. Per il futuro se ci saranno altre occasioni la squadra si confronterà al suo interno e prenderà una decisione univoca che sarà messa in pratica da tutti”. Letta aveva chiesto ai calciatori di inginocchiarsi tutti, mentre Salvini aveva risposto di lasciare gli azzurri “fuori dalla politica e da polemiche penose e assurde”.