Tanti saluti
Juventus, Gigi Buffon e l'addio molto sospetto. Il retroscena: "Un pizzino ad Agnelli e ai senatori"
Questa volta non ci saranno ritorni: A 43 anni suonati, Gianluigi Buffon ha annunciato il suo addio alla Juventus. Stavolta per davvero, non come era successo nel 2018, quando aveva dichiarato la sua partenza per la volta di Parigi, con più di una lacrima all'occhio. "Siamo arrivati alla fine di un ciclio ed è giusto che uno tolga il disturbo" ha detto lo storico portiere della Nazionale. Le sue parole arrivano in uno dei momenti più complicati della storia recente dei bianconeri. Una qualificazione in Champions che ormai sembra solo un miraggio, la situazione di bilancio critica, l'esperimento fallito della Superlega e gli screzi all'interno di squadra e società.
Buffon lascia in sospeso il suo futuro, da un lato sembrerebbe propenso ad appendere definitivamente i guantoni al chiodo, dall'altro il portiere eterno vorrebbe continuare ancora a calcare i campi di calcio. Inoltre, un campione del suo calibro, non vorrebbe uscire di scena in un periodo complicato e difficile come quello attuale. La prima stagione è il biglietto da visita, l'ultima quella per cui si viene ricordati. E uscire di scena con la bufera della triade Agnelli-Paratici-Nedved, non sarebbe proprio il massimo per Gigione. Scrive Tony Damascelli su Il Giornale: "Viene il tempo in cui ti accorgi che il giorno incomincia a svuotarsi di emozioni e queste sono sostiuite dalle sensazioni, i pensieri di un atleta viaggiano verso il futuro".
"Michel Platinì mi confessò" prosegue Damascelli "di aver capito di essere diventato vecchio quando invece di essere chiamato per ricevere un premio, veniva invitato per consegnarlo. Gianluigi Buffon ha raccolto applausi e riconoscimenti in ogni parte del mondo. È ora che si prepari a salire sul palco per rendere gli omaggi agli eredi. È ora che riponga guanti e sogni, magari buttandoli in un bidone della spazzatura. Resta una leggenda, resta un uomo di quarantatrè anni che, in verità mai ha abbandonato la sua favola di bambino" conclude il giornalista.