Assembramento privato
Juventus, Paulo Dybala e lo "sgarbo alla società". Indiscrezione sulla cena proibita con McKennie: "Come lo puniranno"
Ci dovevano essere altri invitati alla cena proibita organizzata a casa di McKennie, centrocampista americano della Juventus, in aperta violazione delle regole anti-Covid contro gli assembramenti. Come dichiarato da un vicino di casa del giovane texano, la sera di giovedì scorso era tutto un viavai di taxi, belle ragazze e altri ospiti, tutti senza mascherina. McKennie e i compagni di squadra presenti, Dybala e Arthur, sono stati tutti multati e pure sospesi dal club, con mister Andrea Pirlo che ne ha annunciato la non convocazione punitiva per il derby contro il Torino. "Per quanto staranno fuori, lo vedremo", ha spiegato con fare minaccioso.
Secondo il Corriere della Sera, però, il caso rischia di ingrossarsi. "Strano abbiano identificato solo una quindicina di persone - ha detto il vicino di casa - sono convinto fossero di più". Pare che molti fossero sul cancello e che abbiano deciso all'ultimo di non partecipare. "Se erano gli 'ospiti mancanti', sui quali in città si è scatenato un passaparola inutile e impossibile, stavano per tornare a casa", spiega il Corsera. Pare che la Juventus sia particolarmente adirata, dirigenti e patron Andrea Agnelli furiosi per il danno d'immagine provocato, anche perché Dybala è peraltro testimonial della Regione nella lotta al Covid.
L'argentino è già nella bufera per il braccio di ferro sul rinnovo di contratto e il suo gesto viene considerato "uno sgarbo alla società, che dal primo giorno ha chiesto il feroce rispetto delle regole". Per questo, dopo la sospensione, la Joya, McKennie e Arthur dovranno pagare un'altra multa alla Signora, di molto superiore ai 400 euro imposti dalle leggi italiane.