Biasin
Gigio Donnarumma, la proposta indecente di Mino Raiola: la "clausola capestro" per non farlo fuggire dal Milan
Il problema più serio, al momento, si chiama Spezia (Milan in trasferta, diretta su Dazn alle 20.45). Parola di Stefano Pioli, che schiva come proiettili i possibili e fetentissimi «temi caldi» perché ben sa come funzionano le cose nel calcio: ti fanno parlare della rava e della fava e finisce che perdi di vista l'ostacolo più vicino. Lo Spezia, appunto.
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Ecco perché il mister dei rossoneri rimanda la questione «Ibra a Sanremo», ecco perché evita di parlare di Gigione Donnarumma, da qualche giorno (settimane? Mesi?) al centro del chiacchiericcio per la faccenda «rinnovo del contratto». La situazione è nota: quello che possiamo serenamente definire uno dei portieri più forti del mondo è attualmente padrone del suo destino (e del suo cartellino). Sì, è vero, gioca per il Milan e lo sta facendo benissimo, ma è teoricamente libero di accordarsi con chi gli pare. Ma sappiamo anche che il ragazzo vuole restare al Milan e questo, certo, è un gran punto di partenza. Poi però tocca fare i conti con Mino Raiola, ovvero il suo agente. Il volpone, per far sì che l'inchiostro finisca sul contratto, chiede cifre che erano fuori mercato prima della pandemia e figuriamoci adesso: 10 milioni di euro e un contratto di cinque anni (totale 100 milioni lordi), oppure qualcosa di meno ma un accordo a breve scadenza (due anni) e magari pure una clausola di rescissione. Una condizione inaccettabile per il Milan e per Maldini, disposti ad offrire un buon aumento, ma niente di più (7,5 milioni).
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E, quindi, come si fa? La sensazione è che Minone prima di prendere qualunque decisione voglia attendere la qualificazione matematica del Milan alla prossima Champions League, quindi proverà a strappare una cifra che sia il più possibile vicina ai famosi 10 milioni. Del resto sappiamo perfettamente come funziona il «calcio moderno»: diciamo che la pandemia lo sta distruggendo e non ci rendiamo conto che "l'inizio della fine" si è palesato quando abbiamo lasciato che i procuratori potessero fare il bello e cattivo tempo. Come? Così. Porto il mio assistito a scadenza, quindi faccio il prezzo: se il club lo accetta, bene, viceversa piazzo il ragazzo altrove (tanto il cartellino costa niente). Funziona così e non ci si può fare niente, a meno che i grandi club decidano di non "fottersi" a vicenda. Ma questa cosa non riguarda Stefano Pioli: a lui, giustamente, oggi interessa solo lo Spezia.