Marcia d'oro per Alex Schwazer

Eloisa Palomba

Pechino -  E’ salito sul più alto gradino del podio l’azzurro Alex Schwazer, che oggi ha meritatamente conquistato l’oro nella 50 chilometri di marcia alle Olimpiadi di Pechino come avevano fatto Giuseppe Dordoni a Helsinki 1952 e Abdon Pamich a Tokyo 1964. Alex ce l’ha fatta con il tempo di 3h37'09", piazzandosi davanti all'australiano Jared Tallent e al russo Denis Nizhegorodov, rispettivamente medaglia di argento e di bronzo. Ha corso con il lutto nel cuore il neo campione olimpico, con una fascetta nera sulla spalla destra della canottiera per ricordare la scomparsa del nonno, avvenuta il 27 luglio scorso.  "Sono emizionatissimo- le parole di Schwazer- non è stato facile quest'anno: a luglio è morto mio nonno, una persona molto importante per me. Volevo vincere perché me lo merito. L'anno scorso avevo sbagliato gara ai Mondiali di Osaka, ma da allora sono cresciuto. Sognavo di azzeccare finalmente la giornata giusta, quella dove non sbagli nulla, per dimostrare quello che valgo. Con questa condizione fisica non mi batte nemmeno Superman". Infatti, è stata davvero schiacciante la superiorià dell'azzurro, che negli ultimi cinque chilometri, ormai solo verso il traguardo, ha avuto il tempo di esultare e di salutare i tifosi italiani lungo il percorso. Con il successo di Alex Schwazer l’Italia conquista il settimo oro ai Giochi di Pechino e arricchisce ulteriormente il suo medagliere, che oggi conta ben 22 vittorie. Degli altri due italiani in gara nella 50 km di marcia soltanto Marco De Luca è riuscito a concludere la sua prova piazzandosi al diciannovesimo posto. Diego Cafagna è stato invece squalificato durante il percorso. Sempre oggi,  Mauro Sarmiento ha conquistato  una medaglia d'argento nel taekwondo. In finale il campano si è arreso 6-4 all'iraniano Saei, conquistando però il primo podio per l'Italia in questa disciplina. I bronzi sono andati al cinese Zhu Guo e all'americano Steven Lopez.  Dopo un primo turno superato in scioltezza l’azzurro ha battuto nei quarti Steven Lopez, quattro volte campione del mondo. L’altissimo atleta di Casoria, 80 kg, distribuiti su 195 centimetri, ha recuperato dopo un avvio problematico ed è riuscito a portare l’incontro al round supplementare, quando con un calcio difensivo ha trovato il tocco decisivo. "Ho buttato giù un palazzo" ha esultato Sarmento, consapevole della portata della sua impresa.  Rammarico, invece, nel mondo del pugilato, dove Vincenzo Picardi non ce l’ha fatta a raggiungere la finale del torneo olimpico dei pesi mosca (51 kg). L'azzurro è stato sconfitto nettamente (7-1) in semifinale dal tailandese Somjit Jonghior. “Lui è stato più bravo, non c'è niente da dire. Io ci ho provato e credo che questo bronzo sia meritato”. “Sono contento di questo risultato che forse è più di dove dovevo arrivare. Lui è molto forte e sul ring si vede”,  ha concluso Picardi, che comunque porta a casa una medaglia di bronzo. Altro bronzo, inaspettato, anche per la canoa. Gli azzurri Andrea Facchin e Antonio Scaduto hanno conquistato il terzo posto nel K2 1.000 metri uomini, piazzandosi dietro alla Germania (Martin Hollstein e Andreas Ihle), che conquista l’oro, e alla Danimarca (Kim Wraae Knudsen e Rene Holten Poulsen). Lenta nella fase iniziale della gara, la canoa italiana ha poi via via recuperato posizioni e negli ultimi 250 metri . Scaduto e Facchin sono riusciti ad annullare lo svantaggio nei confronti di Polonia, Ungheria e Francia. Con queste è stata lotta fino all'ultimo metro, con gli azzurri che hanno tagliato il traguardo terzi, con il tempo di 3'14«750, e conquistando una medaglia che sembrava dovesse restare solo un sogno.