Caos a Maranello

Ferrari, retroscena Elkann: "Inonda di messaggi Binotto". Ecco il nome della svolta

Non vuole rivoluzioni, John Elkann, ma sa anche lui che in Ferrari serve la scossa. Il numero uno di Fca "parla poco in pubblico, ma inonda di messaggi Mattia Binotto". rivela il Corriere della Sera. "Più che a tagliare, in questo momento si pensa ai rinforzi: sarebbe stato stanziato un budget apposito per attirare cervelli". Il guaio è che negli ultimi 10 anni a Maranello si sono susseguiti talmente tanti ribaltoni che "parecchi, soprattutto stranieri, hanno detto di no".

 

 

 

Insomma, la Ferrari è quel classico cantiere aperto dalle grandi potenzialità mai sfruttate a dovere, come ammesso un po' anche da Sebastian Vettel in una intervista al Quotidiano nazionale. Il nome sul taccuino di Binotto per (farsi) dare una mano è quello di Andy Cowell, chiamato ai tempi di Domenicali e fuggito non appena l'allora team manager venne silurato, nel 2014. "Adesso è di nuovo libero - sussurra il Corsera - ed è probabile che il corteggiamento sia ripartito, ma in questa F1 iper-complessa non è il singolo nome a fare la differenza". Il peggior biglietto da visita per il doppio appuntamento italiano, a Monza e al Mugello, che nella testa di Binotto e dei piloti avrebbe dovuto rappresentare il trampolino di lancio per un finale di Mondiale perlomeno digniroso.