Cavallino in crisi
Ferrari, Mattia Binotto: "Perché non lo licenziano? Dice che non c'è crisi", il disastro surreale
Dario Ceccarelli su Il Sole 24 Ore analizza il dramma sportivo che sta vivendo la Ferrari, umiliata e derisa da tutta la Formula 1 per i risultati disastrosi, legati ad una monoposto che non è neanche minimamente competitiva. Al punto che per due piloti come Charles Leclerc e Sebastian Vettel è stato impossibile arrivare anche solo tra i primi dieci: è andata molto peggio nel GP del Belgio, con i due che sono arrivati tredicesimo e quattordicesimo. Le prossime gare saranno a Monza e poi al Mugello: per fortuna saranno a porte chiuse, così tutti i tifosi del Cavallino potranno risparmiarsi l’umiliazione di dover assistere impotenti mentre la Ferrari si fa passare da chiunque.
Ceccarelli allora si chiede perché Mattia Binotto non viene licenziato: il team principale continua a dire che la scuderia non è in crisi, è solo nella tempesta. Sarà ma il disastro è totale e non si vede la luce intorno al tunnel, anzi la situazione peggiora di settimana in settimana e il timore che il calvario duri fino al 2021 è sempre più forte. “Tutto va a rotoli - si legge sul Sole 24 Ore - e Binotto imperturbabile come un monaco buddista racconta che non c’è nessuna crisi, che bisogna stringere i denti, che domani è un altro giorno e che domenica c’è un altro GP. Abbastanza surreale. Maurizio Sarri, che alla fine con la Juve ha pur vinto uno scudetto, è stato mandato via in 48 ore come un vecchio strofinaccio. Altri invece, in un paese che di certezze ne ha pochissime, passeggiano tra le macerie come se nulla fosse”.
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