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Cristiano Ronaldo, parla Massimo Ferrero: "Anche lui ha un difetto, il soprannome che sembra la marca di una macchina"
Un fiume in piena. Inarrestabile. Entusiasmo contagioso e una dialettica sempre effervescente. Impossibile annoiarsi a chiacchierare con lui tra battute spumeggianti e provocazioni che invece fanno riflettere. Il lui in questione è Massimo Ferrero, il vulcanico presidente della Samp. Il patron doriano appare motivato e già carico in vista della sfida di stasera contro la Juventus, che potrebbe assegnare aritmeticamente lo scudetto ai bianconeri. Guai però a pensare a un undici blucerchiato dimesso al J-Stadium: «Non siamo la vittima sacrificale di nessuno né tantomeno in vacanza. Ci tengo a precisarlo nei confronti di chi considera scontati i tre punti per i bianconeri. Nient' affatto! Anzi le dico di più: vogliamo continuare il ciclo di successi delle ultime settimane. Andiamo a Torino per giocarci la nostra partita con grande orgoglio e provare a vincere. Perché un conto è sconfiggere una rivale diretta e un conto i Campioni d'Italia. E battere uno squadrone come la Juve, per di più a casa loro, sarebbe qualcosa di speciale e di altisonante...».
D'altronde già all'andata avevate messo alle corde i bianconeri prima che una prodezza di Ronaldo decidesse la sfida.
«Non mi ci faccia ripensare! Non so come ci sia riuscito, ma quella sera Ronaldo si è alzato in cielo: avrà avuto delle molle nascoste negli scarpini per fare quell'elevazione sovrannaturale (ride, ndr). Detto questo il calcio è come l'amore: mai dire mai. Bisogna sempre provarci. Cristiano è un fuoriclasse, ma si può fermare».
In effetti l'Udinese giovedì scorso ha "umanizzato" il portoghese.
«Esatto e possiamo riuscirci anche noi. Anche perché Il calcio è pieno di colpi di scena, non come il tennis che fanno tic tac all'infinito, finché uno sbaglia. Si ricordi che l'anno scorso a Torino senza il Var avremmo vinto, invece ci hanno annullato il gol di Saponara al novantaduesimo e dato 2 rigori contro...».
Da grande imprenditore cinematografico: si immagina per Ronaldo un futuro sul grande schermo?
«Ce lo vedo poco onestamente. CR7, come lo chiamate voi, mi sembra più la marca di una macchina che il titolo di un film. È un bravissimo calciatore, ma lo vedo molto timido e riservato caratterialmente, perciò non penso possa essere adatto a fare l'attore».
Domanda secca: un giocatore che strapperebbe volentieri alla Juve?
«Li ruberei tutti (risata, ndr)...».
Vi siete salvati con 4 giornate d'anticipo nonostante la sua squadra sia stata una delle più martoriate dal Covid-19. Quale è stato il segreto della rinascita?
«Il carattere. Ci tengo a fare un plauso pubblicamente a Ranieri, ai ragazzi ma anche allo staff tecnico e societario: non era facile ripartire dopo quelle settimane davvero difficili, ma hanno reagito alla grande. Nessuno escluso. Evviva tutti loro e la mia Samp».
L'unico neo la sconfitta nella stracittadina...
«Spiace per il derby, mi sono arrabbiato un po' ma è stata una gara decisa dagli episodi, per noi sfortunati. Peccato perché in 6 stagioni da presidente della Samp ho perso solo 2 derby».
I rumors di mercato raccontano di un Ranieri blindato fino al 2022: ci conferma che se lo tiene stretto?
«Preferisco tenermi stretti i miei figli...Battute a parte, su una cosa non ci sono dubbi: Ranieri come allenatore è un fuoriclasse. D'altronde il suo nome è scritto negli albi d'oro italiani, inglesi e spagnoli. In panchina ha vinto ovunque, ma umanamente ho scoperto una persona davvero perbene e di grande livello. Un vero signore».
Restando in tema di icone: Quagliarella ha l'elisir di lunga giovinezza. Passano gli anni, ma fa sempre la differenza.
«Fabio per me è Highlander. Un ragazzo speciale, gli voglio molto bene. Come un vino pregiato più invecchia e più migliora. In campo fino ai 40 anni con la maglia della Samp? Può giocare tutta la vita a calcio, questa è casa sua. Sarà lui, se e quando, a decidere di appendere gli scarpini al chiodo. Intanto ce lo godiamo».
Lei ha lanciato Skriniar, quando era uno sconosciuto: si aspettava potesse avere tutte queste difficoltà nella difesa a 3 di Conte?
«Per me Skriniar non si discute! Parliamo di un talento naturale: in difesa può giocare ovunque, a 3, a 4, anche a 2 e resta fortissimo, lo scriva».
In questi giorni si dice con insistenza che l'Inter possa però venderlo in estate. Farebbero un errore?
«Questo bisogna bisogna chiederlo a Marotta e Ausilio».
In questi anni alla Samp avete scoperto e lanciato tantissimi talenti. Da Skriniar a Muriel passando per Schick, Andersen e Praet. Che effetto le fa vedere i suoi ragazzi ai vertici del calcio internazionale?
«È un giardino da coltivare quello della Samp: pieno di rose pronte a sbocciare. È stato e sarà ancora così».
Proprio un suo ex giocatore come Bruno Fernandes è stato il colpo più costoso finora del 2020.
«Bruno è andato in uno dei club più ricchi al mondo come il Manchester United per 70 milioni di euro dallo Sporting e la Samp vantava il 10% sul cartellino, che però ancora mi devono pagare...».