Vezzali super, un altro oro

Albina Perri

Il fioretto azzurro è d’oro. Se lo porta a casa Valentina Vezzali, 34 anni e sempre protagonista della scherma. Oggi il nuovo successo, dopo quelli di Sydney e Atene, ai danni della sudcoreana Hyunhee. Sfida all’ultimo colpo, tutto nell’ultimo minuto. Stoccata del 5-5, poi il sorpasso nei secondi finali che la portano, di nuovo, sul tetto del mondo: 6-5. Cinque secondi tra la vittoria e la sconfitta, cinque secondi da campionessa. Un 2007 che l’aveva vista sul gradino più alto ai Mondiali di Pietroburgo e al secondo agli Europei di Grad. Poi Pechino, ed ecco di nuovo l’oro. Il bronzo è invece per l’altra italiana, Margherita Granbassi, battuta proprio dalla Vezzali nella semifinale derby. La triestina ha battuto Giovanna Trillini, altro derby, 15-12. Nata a Jesi il 14 febbraio 1974, Valentina Vezzali ha debuttato alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996, ottenendo l’argento nella prova individuale di fioretto e l’oro in quella a squadre. Poi altri due ori in Australia, individuale e a squadra. La riconferma ad Atene per il titolo individuale. Il primo oro mondiale arriva a L’Aia nel 1995 con quello a squadra, lei da sola conquistò il bronzo. Nell’edizione di Torino 2006 ha preso l’argento dopo una sfida sul filo del rasoio con la Granbassi. La sua vittoria porta a due gli ori conquistati in questa giornata di gare con quello conquistato da Giulia Quintavalle nel judo 57 jg. Nuoto, Pellegrini da record dopo la batosta – “Mi dispiace, troppo duro gareggiare al mattino”: così Federica Pellegrini si era giustificata dopo il quinto posto nella finale dei 400 sl. Evidentemente era solo questione di carburare un po’, perché nella batteria di qualificazione dei 200 si è rifatta mettendo il record mondiale: 1’55’’45. Un primato già conquistato nei Mondiali di Melbourne un anno fa e durato solo un giorno per colpa della francese, rivale di vasca e d’amore, Laure Manaudou. “Volevo semplicemente dimostrare che una gara sbagliata non può cancellare quanto di buono fatto in due anni”. Ora però vige la conferma nel momento che conta di più.