Trofeo Berlusconi al Milan
L'aria soffocante di San Siro aiuta il Milan a rompere il sortilegio delle amichevoli estive. I rossoneri conquistano il trofeo Berlusconi battendo la Juve 6-5 ai calci di rigore e interrompono una lunga serie negativa che durava da otto partite. Un segnale incoraggiante a pochi giorni dall'esordio in campionato a Siena. La squadra di Leonardo ha meritato questa soddisfazione. Ci ha messo più voglia nel secondo tempo e fino alla fine, una volta rimontato con Pato il gol di Diego (più un autogol di Thiago Silva). Dal dischetto decide l'errore del giovane spagnolo Yago; il penalty della vittoria lo ha messo a segno Thiago Silva, uno dei migliori. La Juventus si è mostrata solida, ma quando è uscito il piccolo brasiliano venuto dalla Germania la fantasia è scomparsa. Diego sicuramente meglio di Ronaldinho, che si è impegnato, ma senza mai incidere davvero. Una volta dal trofeo Berlusconi uscivano auspici per il campionato: chi lo vince perde lo scudetto, si diceva. Ma erano altri tempi, pre-Calciopoli. Ora al massimo può servire per saggiare le antagoniste dell'Inter, che a questa competizione non è mai stata invitata. Gli schieramenti - Alla partenza del match Ferrara cambia tutto in attacco rispetto alle attese: davanti a Diego ci sono Trezeguet e Iaquinta invece di Amauri e Del Piero. Il capitano va in tribuna per un affaticamento muscolare. Niente rischi a pochi giorni dal campionato. Al posto di Molinaro dietro a sinistra gioca De Ceglie. In mezzo Sahliamidzic per Poulsen. Lo stadio si riempie lentamente, alla fine saranno poco più di quarantamila. Si sentono quasi solo gli juventini. Entrare allo stadio che fatica - Il trofeo Berlusconi inizia con pochi tifosi sugli spalti e lunghe code ai botteghini per acquistare il biglietto. Impossibile, per chi non era in possesso della tessera del tifoso, comprare il ticket in banca. E così, a partita iniziata, oltre mille sostenitori di Milan e Juve, che questa sera si contendono il trofeo dedicato al padre del presidente del Consiglio a San Siro, sono ancora fuori dallo stadio. Chi riesce ad entrare in possesso del biglietto d'ingresso esulta trionfante: manco fosse riuscito ad ottenere il primo premio al Superenalotto. Una amichevole si trasforma dunque in un calvario per i sostenitori delle due squadre. Che si affrontano con spiriti opposti. Il club di Leonardo vuole ottenere a tutti i costi la rivincita per la sconfitta subita venerdì scorso al Trofeo Tim; i ragazzi di Ciro Ferrara combatte contro la scaramanzia: si dice che il vincitore del trofeo non vinca poi il campionato. Ma la vecchia Signora ha già sfatato questa leggenda quanche anno fa. I bianconeri, inoltre, giungono a Milano caricati da una serie di incontri estivi positivi: “Come ho sempre detto – è intervenuto l’allenatore della Juve – voglio una squadra che non ci stia mai a perdere”. Leonardo invece è ancora alla ricerca di una solidità di gioco e soprattutto di qualche risultato utile. Tutte le speranze per ora sono sulle motivazioni: “L’orgoglio farà la differenza: stiamo parlando di una squadra che ha vinto tutto”. Contendenti carichi e muscoli che fremono per una sfida estiva che ha tutta l’aria di una sfida scudetto. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo aver trascorso la nottata a Villa Certosa, nel pomeriggio lascerà Porto Rotondo per raggiungere Milano ed assistere al match.