Ippica italiana in crisi:
L'ippicaitaliana è alla frutta. In 13 anni, infatti, dal 1995 al 2008, il numero dispettatori negli ippodromi è calato del 94%, passando da oltre due milioni emezzo a 157 mila. In calo anche il volume di gioco delle scommesse che è passato da 3,3 miliardi di euro a poco più di 2,2miliardi, diminuendo del 33%. Complici la sempre maggiore pervasività delcalcio, la concorrenza di altri generi di scommesse e giochi e lo stereotipodella non trasparenza delle corse di cavalli. Per dare nuova vita al settore,il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, hapresentato oggi a Roma le linee di indirizzo strategico per il rilanciodell'ippica italiana. Pronto il rilancio - Punti cardine del documento, elaborato con lacollaborazione delle associazioni del comparto: rendere più emozionante lospettacolo ippico, investendo soprattutto in iniziative di marketing ecomunicazione rivolte in particolare ai giovani, ridurre i costi complessividel settore, per arrivare ad aumentare nuovamente il numero di appassionati,degli scommettitori e anche dei proprietari amatoriali. “L'ippica è unbiglietto da visita per il 'made in Italy' nel mondo - ha sottolineato Zaia -basta guardare il numero e la qualità dei cavalli italiani che vincono all'estero.Ma bisogna rianimare questo cadavere eccellente che è diventato il settore damolti anni, ristrutturando con vigore il mondo delle corse. Non abbiamo labacchetta magica, ma finalmente presentiamo linee di indirizzo che sono ilfrutto di un lavoro che, come era giusto, ha coinvolto tutti gli operatori delcomparto e servirà a riportare lo sviluppo del settore sui binaridell'economicità e dell'efficienza e a riscoprirne la vocazione europea.Restituiamo così un futuro certo all'ippica italiana”.