Il balletto delle "notizie"
Schumacher, L'Equipe: "Tentano il risveglio"
Le voci più disparate sulle condizioni di salute di Michael Schumacher non si spengono. Alcune plausibili, altre totalmente inventate. Ma la corsa allo scoop è ormai inarrestabile ed è difficile distinguere, in questa nebulosa di indiscrezioni, la realtà dalla fantasia. La novità del giorno, comunque, proviene dal sito del quotidiano francese L'Equipe, secondo cui l’ex campione di Formula 1 "reagisce positivamente al processo di uscita dal coma iniziato questa settimana". La fase due - Nei giorni scorsi quindi, sempre secondo il quotidiano transalpino, l'equipe medica dell'ospedale di Grenoble avrebbe ridotto le dosi di anestetico per riuscire a valutare le reazioni del sette volte campione del mondo. L'idea sarebbe quella di inaugurare in questa settimana la fase due del recupero: quella che, si spera, lo dovrebbe portare al risveglio dal coma indotto, e dunque alla rieducazione e riabilitazione. Una notizia, quella del possibile risveglio, che se confermata potrebbe riaccendere la speranza di chi spera in un recupero di Schumi. "No comment" - L'indiscrezione de L'Equipe, che ha citato alcune fonti confidenziali, ha fatto in poco tempo il giro del mondo. Poco dopo però sono arrivate le parole della portavoce di Schumacher, Sabine Kehm, che ha stoppato sul nascere le indiscrezioni filtrate dalla stampa francese: "Insisto nuovamente sul fatto che ogni dichiarazione riguardante lo stato di salute di Michael che non proviene dall'equipe medica che lo ha in cura o dal suo management non è altro che speculazione. Ripeto: noi non commenteremo alcuna speculazione". Parole nette, in contrapposizione con quanto scritto da L'Equipe, che però non appaiono come una secca smentita. Il manager, di fatto, ha preferito trincerarsi deitro un "no comment". Condizioni stabili - C'è anche chi, oltre alla portavoce di Schumacher, parla di una realtà differente rispetto a quella dipinta dai media francesi, sostenendo che la situazione è stabile, la stessa di qualche giorno fa per intendersi. Quindi non ci sarebbero stati i tentativi di risveglio di cui si parla né la riduzione delle dosi di anestetico normalmente somministrate. Si procederà in questa direzione solo quando i medici lo riterranno opportuno. Se le condizioni si manterranno stabili, come successo fino a questo momento, è lecito pensare che ci si possa progressivamente avvicinare a quella che è stata definita la "fase due": ridurre i farmaci e proiettarsi verso il periodo di risveglio progressivo, sperando ci possa essere. Ma sarà un percorso lungo, complicato e portato avanti in silenzio. Sbilanciarsi adesso è prematuro.