Il caso
Mesut Ozil, la Cina contro di lui: "“Se stai con gli uiguri ti cancello”. Oscurato il big match dell'Arsenal
Mesut Ozil si conferma un calciatore molto attento alle questioni politiche e sociali. Stavolta finisce sulla lista dei cattivi della Cina: colpa di un lungo messaggio pubblicato sui social che riguarda la situazione degli uiguri dello Xinjiang. "Il Turkestan orientale sta resistendo contro gli aguzzini che provano a privarlo della sua religione. Bruciano i loro Corani, chiudono le loro moschee, bandiscono le loro scuole e uccidono i loro leader spirituali. Gli uomini sono portati di forza dentro i campi di concentramento e le loro famiglie costrette a vivere con uomini cinesi. Nonostante ciò, i musulmani rimangono in silenzio. Non solleveranno una foglia, hanno abbandonato gli uiguri. Non lo sanno che dare il proprio consenso a una persecuzione è come commetterla?". Per approfondire leggi anche: Ozil lascia la Nazionale: "Tedeschi razzisti, quando perdo..." La dura presa di posizione di Ozil è arrivata in un momento di grande pressione internazionale nei confronti della Cina, dato che appena un mese fa un'inchiesta del New York Times aveva fatto luce sul sistema di campi di concentramento e rieducazione utilizzato per controllare la minoranza religiosa degli uiguri. La reazione di Pechino non si è fatta attendere: la televisione di stato ha cancellato dal palinsesto Arsenal-Manchester City, il big match dell'ultimo turno di Premier League. A nulla è servito l'intervento del club londinese, che si era avvalso del principio di "non rimanere coinvolto nella politica. Il contenuto pubblicato è un'opinione personale di Ozil". Tra l'altro sempre l'Arsenal non è intervenuto quando un altro dei suoi calciatori, Hector Bellerin, aveva invitato i suoi follower a votare Labour alle elezioni inglesi, con tanto di hashtag esplicito (#FuckBoris, ovviamente riferito al leader dei conservatori, Boris Johnson).