Tour e doping, Riccò:

Albina Perri

“Tornerò e tornerò più forte di prima”: è la promessa di Riccaro Riccò dopo l’interrogatorio di due ore nella procura di Foix, all’indomani della notte trascorsa in cella per alcune tracce di Epo trovate nelle urine. Il Tour è finito per il corridore 24enne che aveva saputo regalare emozioni, ricordando le imprese di Marco Pantani. Davanti al magistrato il modenese si è professato innocente: “Mi hanno perquisito la borsa, non hanno trovato niente a parte le vitamine che usiamo tutti”. Intanto la Saunier Duval, team con il quale si era presentata all’appuntamento francese, lo ha licenziato. Alcuni elementi legati alla vicenda arrivano dal procuratore di Foix, Antoine Leroy: “Il corridore nega fermamente di aver assunto Epo e non fornisce alcuna spiegazione relativa alla presenza di Epo nelle su urine l’8 luglio”. Nell’albergo passato al setaccio dalla polizia sarebbero state trovate alcune siringhe e apparecchiature mediche, nessuno traccia però di sostanze illecite. Ma la squadra di Riccò è comunque al centro dell’uragano, mentre voci di altri casi di doping si inseguono. Un altro italiano è nel mirino degli inquirenti: si tratta di Leonardo Piepoli, che è stato licenziato: non per controlli positivi all’antidoping, ma per una “violazione del codice etico”. “Lo sponsor è deluso, amareggiato. Vuole vedere fino a  che punto è coinvolta la squadra. Io sono convinto che nessuno nel  team, ad alto o medio livello, inciti un corridore ad utilizzare  sostanze dopanti. E’ difficile accettare che il nostro futuro non  dipenda dalle nostre azioni”, sono le parole del general manager Mauro Gianetti. Per la cronaca sportiva, la 13esima tappa da Narbonne a Nimes (182 km) è stata vinta nuovamente da Mark Cavendish, il britannico che così cala un poker. L’australiano Cadel Evans (Silence-Lotto) resta al comando della classifica generale con un secondo di vantaggio sul lussemburghese Frank Schleck (Team CSC).