Un disastro annunciato

Milan, un ciclo di partite terribili e la zona retrocessione a un passo: ritorna di moda il #PioliOut

Stefano Boffa

Avere meno punti (10) della posizione in classifica attualmente occupata (dodicesima) non è mai un buon segno a livello sportivo. Il Milan non riesce a trovare la luce in fondo al tunnel e, ogni volta che si intravedono dei possibili segnali di crescita, questi poi si rivelano soltanto dei piccoli sussulti e nulla più. I rossoneri vedono la loro stagione avvicinarsi a grandi passi verso la compromissione, e la sconfitta contro una Roma ridotta ai minimi termini è stata una mazzata che difficilmente troverà una pronta reazione. Nel disastro dell'Olimpico, sono stati in pochi a salvarsi (Donnarumma, Romagnoli, Çalhanoğlu ed Hernandez sono stati gli unici a strappare la sufficienza), con Suso e Biglia, i due pupilli del nuovo tecnico Pioli, finiti ancora tra i peggiori in campo insieme ai due terzini destri Conti e Calabria. Leggi anche: Milan, Paolo Maldini apre al possibile addio: "Se Elliott pensa che...". Bomba sul ciclo terribile di Pioli Il Milan sarà subito impegnato nel turno infrasettimanale in casa contro la Spal, ma a seguire ci sarà un ciclo di partite che definire terribile è un eufemismo: Lazio e Napoli in casa e, di mezzo, la trasferta proibitiva di Torino contro la Juventus. Non il calendario ideale per tentare una pronta risalita, ma ormai il Milan non può permettersi ulteriori passi falsi, perché la zona retrocessione dista soltanto 3 punti e il Brescia, terz'ultimo in coabitazione proprio con la Spal a 7 punti, ha pure una partita in meno. In caso di sconfitta o pareggio a San Siro contro i ferraresi, il Diavolo rischia seriamente di venire risucchiato nella zona rossa della classifica e, con le tre partite successive, il pericolo potrebbe diventare un'amara e concreta realtà. Nel frattempo, sui social è tornato a spopolare l'hashtag #PioliOut, sintomo della frustrazione dei supporter milanisti, ormai esausti e sfiancati dalla situazione creatasi, rassegnati dagli evidenti segnali che puntano verso il ridimensionamento. Altro che quarto posto e Champions League, meglio pensare a mantenere la categoria.