La scommessa

Milan, ombre nere su Rafael Leão: ecco chi non crede in lui, 35 milioni per un flop?

Stefano Boffa

Essere Rafael Leão al Milan non è poi così semplice. L'attaccante portoghese, reduce dal Mondiale under 20 con la sua selezione ed acquistato dal Lille per 35 milioni di euro, seppur considerato tra i migliori talenti della sua generazione, non è ancora entrato nelle grazie di mister Marco Giampaolo. Certo, siamo ancora alla seconda giornata e col tempo il giovane attaccante potrebbe ritagliarsi il suo spazio, ma le troppe indecisioni riguardo al modulo manifestate dal suo allenatore potrebbero inficiare le sue prestazioni, come testimoniato dallo scarso minutaggio finora accumulato (i 15 minuti finali nella sconfitta di Udine). I dubbi sorgono soprattutto quando, per il suo ruolo, Giampaolo ha preferito affidarsi allo spagnolo Samu Castillejo, il quale è pure adattato ed era stato inserito nella lista dei partenti fino alla conclusione della sessione estiva di calciomercato. Leggi anche: Milan, perché Giampaolo rischia di perdere credibilità Un'altra incognita legata a Leão è quella del modulo più congeniale alle sue caratteristiche: lui è un centravanti che sa giocare anche come attaccante esterno, ma il nuovo Milan di Giampaolo, finora, si è basato sulla presenza di uno o più trequartisti (Suso e Çalhanoglu per ora sono intoccabili) e con il ruolo di centravanti titolare affidato insindacabilmente a Krzysztof Piątek, la cui posizione non è in pericolo nonostante un avvio di stagione piuttosto difficile, inoltre, l'arrivo del nazionale croato Ante Rebic rischia di chiudere ulteriormente gli spazi per il giovane attaccante lusitano. La società meneghina crede molto nelle capacità del centravanti portoghese, ma per facilitare il suo inserimento nel gruppo e velocizzare il suo adattamento al calcio italiano, Leão ha bisogno di giocare, anche per giustificare l'esborso fatto per accaparrarselo. La trasferta di Verona contro l'Hellas neopromosso potrebbe essere la partita ideale per testare le sue capacità, anche in virtù del fatto che, nella giornata successiva, ci sarà il sentitissimo Derby con l'Inter. Insomma, Giampaolo, se vuole dare un senso al mercato operato dalla società, deve osare, magari anche andando contro alle sue convinzioni.