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Antonio Conte, le mani sull'Inter: perché sarà lui la sorpresa della stagione

Giulio Bucchi

Coerenza, continuità, persino una certa prevedibilità: è l' Inter di Antonio Conte la prima autentica novità della Serie A 2019/20. Rimandata la rivoluzione di Sarri nella Juve - vincente ma ancora con il dna di Allegri -, bella solo dalla cintola in su la Roma di Fonseca, in questa prima giornata lo spettacolo era arrivato solo dalla certezze dell' Atalanta di Gasperini e della Lazio di Simone Inzaghi. Giampaolo? Ha già innestato la retromarcia per i grattacapi del Milan. Davanti ai 65 mila di San Siro, invece, i nerazzurri giocano esattamente la partita che tutti si aspettavano. Mettono in campo i principi intravisti in precampionato, proprio in quelle amichevoli un po' sottovalutate perché disputate con un attacco di controfigure. Stavolta c' è Lukaku al debutto in Italia, ma il bello dell' Inter restano gli esterni - sì, Candreva (che gol!), è proprio lui salito sulla macchina del tempo - e il centrocampo di fosforo e piedi buoni. La bomba di Brozovic e lo slalom di Sensi sono qualcosa che non sorprende perché già abbozzato tra tournée e ansie di mercato. Manca all' appello la fluidità offensiva: Lautaro sbaglia, Lukaku no. Prima rete per il belga e prima ovazione, ma Romelu è solo all' inizio del suo percorso di studio. Il lavoro lì davanti è cominciato tardi ed è in cima alla lista delle cose da fare per Conte. Tutta l' Inter è attorno a lui, senza "disturbatori" il gruppo ha abbracciato e interiorizzato il suo credo. Joao Mario va insieme a Dalbert, chi arriverà - Sanchez vicinissimo - servirà ad aumentare il numero di alternative, ma dovrà conquistarsi il posto. Si tiene stretto il suo, anche se è ormai è solo un sediolino in tribuna, Mauro Icardi. La moglie-agente Wanda Nara ha detto che qualcuno ha suggerito all' ex capitano di tenere duro fino al 2 settembre. La stoppa subito Beppe Marotta: «Smentisco che qualsiasi dirigente dell' Inter e il presidente Zhang abbiano invitato Icardi a rimanere», dice l' ad nerazzurro. «Abbiamo dettato una strategia precisa e l' abbiamo comunicata nel tempo giusto è la nostra strategia e andremo fino alla fine e nessuno dell' Inter può stravolgere una linea comune e decisa da tutti». La coerenza innanzitutto, in campo e fuori. di Francesco Perugini