Analisi
Juve ossessionata da Conte. Un calciomercato suicida? Pur di disturbare l'Inter...
Il colpo Lukaku ha anche un significato "politico": se è vero che la Juve ci ha provato, vuol dire che è stata sconfitta su un ring - il mercato - su cui da anni non ha rivali, almeno in Italia. Vuol dire anche che l' Inter si sta mettendo sullo stesso piano della Juve: non solo può competere per gli stessi obiettivi, ma può anche spuntarla. Non è banale considerando che la tirannia della Juve è in vigore ormai da 8 anni e ha lasciato il vuoto attorno, in termini di fatturati e disponibilità economica. L' ambiziosa accelerata nerazzurra è testimoniata dalla cifra sborsata per Lukaku: 65 milioni più bonus, la più alta della storia del club. Ne va dato atto a Suning, capace di aumentare i ricavi nonostante l' assenza di trofei. E va dato atto anche alla dirigenza nerazzurra, in particolare a Marotta, che ha cambiato il modo di gestire le risorse interne rischiando tutto, andando all in, e ora sta raccogliendo i frutti. LA QUESTIONE MAROTTA Li raccoglie non solo per l' upgrade dell' Inter, ma anche perché l' impressione è che la Juve dopo anni si sia concentrata troppo sulla rivale piuttosto che su se stessa. Prima di tutto, proprio per la presenza di Marotta: la Juve lo conosce, è diventata grande insieme a lui, e Marotta conosce la Juve. È logico che sia temuto, anche se non verrà mai ammesso. Sul fronte bianconero, è stata una inedita sconfitta. Se l' interessamento per Lukaku era una manovra di disturbo, è stata fallimentare. Anche perché Dybala, coinvolto con forza nell' affare, ora rischia di essere un patrimonio svilito: ritardarne il rientro inevitabilmente avrà portato il giocatore ad un fastidio, tant' è che dopo il rifiuto allo United è arrivata la richiesta eccessiva al Tottenham, che ha messo i bastoni tra le ruote di Paratici. Se invece quella su Lukaku non è stata una manovra di disturbo ma un interesse reale, si è rivelata una sconfitta frontale. Una sconfitta potenzialmente doppia, perché nel frattempo per sacrificare Dybala è stato mantenuto in rosa Higuain, altro indiziato per la partenza, e ora il rischio è dover reintegrare non uno, ma due giocatori invitati all' uscita. Toccherà a Sarri trasformare un problema in un' occasione: in fondo Dybala e Higuain rimangono una coppia idealmente perfetta, come tra l' altro dimostrano i 100 gol segnati in ditta nelle prime due stagioni condivise in bianconero. Sembra però che l' Inter abbia messo in difficoltà la Juve ben prima dell' acquisto di Lukaku. Nello specifico, quando ha ingaggiato Conte. Perché nessuno conosce Conte meglio della Juve, nessuno sa quantificare la sua differenza come i bianconeri. La Juve, almeno un po', teme che l' Inter diventi la nuova Juve, una squadra capace in un solo anno di colmare un gap che pareva smisurato. È come se il vantaggio prima inscalfibile fosse improvvisamente in discussione. NUOVE MOTIVAZIONI Paratici aveva ammesso che una parte della sua strategia consiste nell' osservare il mercato delle rivali e interferire. Va detto che il suo è un nuovo stile per la Juve, diverso da quello dell' ex Marotta, più aggressivo e diretto e per proprio per questo promosso da Agnelli. È anche più rischioso, quindi la Juve non farà di una battaglia persa un dramma. Ciò che conta, per i bianconeri, è non perdere la misura, non esagerare: i campioni in carica non devono dimenticarsi che hanno tutto - soldi, giocatori, struttura - più degli altri. E soprattutto, non devono dimenticare che l' eventuale timore nei confronti dell' Inter può diventare una nuova, necessaria linfa per il finale di mercato e per il prossimo campionato. In fondo, una squadra reduce da 8 scudetti potrebbe avere un vuoto di motivazioni, per cui la presenza di nuovi rivali accreditati dovrebbe essere accolta con piacere. di Claudio Savelli