L'impresa

Atalanta, la squadra-modello di Gasperini: la lezione al calcio italiano

Gino Coala

L' Atalanta è ormai un modello da imitare. Funziona perché è unico, qualcosa di nuovo, mai visto e lontano dalle abitudini italiane. È una squadra antisistemica e antistorica. Gioca con un modulo fluido, dove i difensori evadono dalla linea difensiva e i trequartisti invertono la posizione sia con gli esterni che con i mediani, non una volta ma infinite. Il ritmo, poi, è sempre alto. L' Atalanta non ha bisogno di rallentare per ragionare, lo fa all' interno della velocità. Infine, è innovativa la gestione della stagione: nessun evento viene considerato più importante degli altri. Gli altri invece dividono i match in due categorie, così finiscono per perdere l' abitudine alla tensione. In sostanza, l' Atalanta è il contrario del dna italiano, cancella tutti i preconcetti che ostacolano la crescita delle nostre squadre. Per questo bisognerebbe prendere esempio, considerarla un modello da imitare. Così Gasperini ha costruito una mentalità da Champions in giocatori che non l' hanno mai disputata. Non è scontato che una ex provinciale sia all' altezza di un sogno così ingombrante: il rischio è soffrire di vertigini. Poteva sfaldarsi di fronte allo svantaggio dell' Olimpico, invece ha ribaltato la Lazio in scioltezza, la partita non è mai stata in discussione. La squadra di Inzaghi a sua volta delude perché non ha saputo rinnovarsi: i centrali difensivi come Wallace («papera» e autogol) sono sempre stati il difetto, eppure il tecnico continua a schierare una difesa a tre. L' azzardo era forse necessario. Serviva anche all' Inter, che ora si ritrova con la Dea alle spalle. La Roma invece dopo aver convinto, puntualmente smentisce se stessa. Così fallisce l' occasione della stagione, facendosi rimontare dal Genoa. Il difetto è lo stesso di sempre: la superficialità. Intanto è ufficiale la retrocessione del Frosinone. Ne manca quindi una all' appello, Empoli e Udinese sono le prime indiziate, il Genoa rimane in traiettoria. La differenza è il calendario: quello dei toscani (Torino e Inter dopo la Samp) è decisamente il peggiore. A loro serve un' impresa, alle altre qualche punto. Di certo tra le squadre in fondo alla classifica, quella di Andreazzoli è l' unica ad aver proposto un' idea di gioco ambiziosa fin dall' inizio del campionato. di Claudio Savelli