La corte

Antonio Conte, la fila per l'allenatore si allunga: occhio ai conti, chi si rovina per prenderlo

Gino Coala

Questo pezzo nasce con l' intento di dare una risposta alla domanda del mese: hanno ragione i «teorici del calcio» alla Adani o i «praticanti» alla Allegri? Non è vero, la domanda del mese è un' altra: chi vincerà la battaglia finale de «Il Trono di Spade»? Non è vero, la domanda del mese è un' altra ancora: dove allenerà Antonio Conte? Ecco, questa sì è la vera domanda del mese, anzi, dell' anno. Ebbene, a questa domanda, ancora oggi, è molto difficile dare una risposta e sapete perché? Perché ogni giorno le pretendenti al bell' Antonio invece di diminuire, aumentano. E sapete perché aumentano? Perché aumentano gli «infelici di serie A». E allora eccoci qui a elaborare un clamoroso, assai primaverile e tipicissimo «valzer delle panchine» (teorico, ovviamente). La situazione, ad oggi, è la seguente: la Juventus di Agnelli è intenzionata ad andare avanti con Allegri e presto le parti si vedranno per capire come organizzare l' ambaradan, ma c' è chi dice che in realtà la manfrina sia, appunto, una manfrina e che il presidente degli otto scudetti filati abbia già deciso di cambiare. Sapete su chi punterebbe Agnelli? Esatto, su Conte, motivo per cui l' ex ct starebbe temporeggiando. Alcuni dicono: «Ma i due in passato non avevano litigato?». Sì, ma il passato è passato, soprattutto se vuoi vincere la Champions (cosa mai riuscita all' ex ct, tra l' altro). Conte che prende tempo (in realtà da Cattelan aveva già specificato «saprete a giugno») complica i piani di altre corteggiatrici, Roma e Inter su tutte. Marotta dice: «Spalletti ha un contratto, siamo sereni», ma secondo i beniformati quattro chiacchiere con il fu manager del Chelsea (anche recenti) se le è fatte, anche solo per dirsi «uè, come va». I nerazzurri, tra l' altro, avrebbero in mente un jolly per convincere Conte ad accettare la destinazione: Lele Oriali. Il team manager della Nazionale azzurra sta benissimo al fianco di Roberto Mancini, ma potrebbe vacillare di fronte alla possibilità di tornare in quella che, di fatto, è casa sua. Sotto a chi tocca, ovvero alla Roma. I giallorossi con Conte hanno parlato eccome e, anzi, per qualcuno hanno già raccolto un «sì» di massima, solo che con i «sì» di massima ci si fa poco. Il prossimo ds giallorosso Petrachi avrebbe approfondito la faccenda con il suo futuro socio, ma qui siamo davvero alle chiacchiere e preferiamo fermarci. Basta? Neanche per idea, c' è ancora il Milan, ferito domenica sera dal Torino e praticamente certo di una separazione da Gattuso a fine stagione (Ringhio ha vacillato, ma resta in sella fino a fine stagione: giustamente, aggiungiamo noi). Anche in questo caso la dirigenza rossonera capeggiata da Leonardo starebbe cercando di convincere il tecnico pugliese a sposare la causa del Diavolo. L' ingaggio (multimilionario) non sarebbe un problema e neppure le disponibilità economiche per costruire una squadra come si deve (Uefa permettendo, ma a questo punto dipende anche dalla posizione in classifica). Totale. Non sappiamo minimamente dove finirà Conte, ma sappiamo che professione avrebbe potuto svolgere se non fosse diventato un grande mister: la profumiera. di Fabrizio Biasin