In Norvegia
Dorothea Wierer nella storia: vince la Coppa del Mondo di biathlon, delirio azzurro
Bella, brava, veloce, precisa e negli ultimi sette giorni prima campionessa del mondo e poi vincitrice della Coppa del mondo generale di biathlon. Dorothea Wierer, miss biathlon, nella terra delle fiabe, qual è la Norvegia, ha realizzato un sogno che inseguiva da tanti anni, da quando si è fatta conoscere sulla scena mondiale prima tra le juniores e poi tra le grandi. La conquista della Coppa è arrivata oggi, nell'ultima gara della stagione, nella mass start la specialità che domenica scorsa l'aveva vista salire sul tetto del mondo, un po' la "sua" disciplina perché c'è il contatto diretto con le avversarie essendo una gara in linea. Al termine di una lunga stagione con ben 26 prove nelle quattro specialità singole, (sprint, individuale, inseguimento e mass start), Doro ha vinto con 904 punti (36 punti scartati per i due risultati peggiori) precedendo l'altra italiana Lisa Vittozzi fermatasi a 882 punti e oggi nella mass start fuori gara sin dal primo poligono. A completare il podio finale la slovacca Anastasiya Kuzmina (870). L'altoatesina è molto più seguita all'estero rispetto all'Italia. È invidiata in Russia, nei Paesi dell'Est Europa e anche in Germania, potenza mondiale per eccellenza. Dorothea quest'inverno, compresi i Mondiali che assegnano punti per la Coppa, ha vinto tre volte, altrettante è giunta seconda e una volta si è classificata terza. La Wierer, figlia di quella vallata altoatesina, Anterselva ai confini con l'Austria dove il biathlon è "religione" e per tanti uno "stile di vita", nella gara odierna ha accusato tensione, sapeva che la posta in palio era altissima e che sarebbe stata solo lei a perderla. Così non è stato anche se la finanziera di 28 anni (29 li compirà il 3 aprile) è stata protagonista di una gara drammatica con cinque errori in tre su quattro poligoni. A contribuire al trionfo di Dorothea, che domani pomeriggio sarà portata in trionfo nella sua Anterselva, le controprestazioni proprio della Vittozzi e della Kuzmina, fuori giri già al primo poligono. Sulla collina delle favole e dei troll di Holmenkollen alle porte di Oslo alla Wierer è bastato il dodicesimo posto subito dietro alle due grandi avversarie.