Sindrome d'accerchiamento

Basta un rigore non dato...Roma, ossessione complotto:"Diamo fastidio a qualcuno"

Roberto Procaccini

E' bastato un pareggio per mandare la Roma (e Roma) in tilt. "Lassù diamo fastidio, c'è un complotto per farci cadere", è il mantra recitato a gran voce da tifoseria, stampa e (in tono minore) da calciatori e dirigenza. Già, perché il pareggio di Torino (dove la Roma è stata fermata sull'1-1), che ha interrotto la scia da record di dieci vittorie consecutive a inizio campionato, è stato segnato da due scelte arbitrali che hanno fatto infuriare i giallorossi. Innanzitutto il contatto tra l'attaccante granata Meggiorini e il difensore Benatia nell'azione che porta al gol del pareggio di Cerci. E poi l'intervento da rigore (non sanzionato) dello stopper Darmian sul romanista Pjanic. Abbastanza, per i cuori giallorossi, per vedere una trama tesa a favorire le inseguitrici Juve e Napoli. Sindrome d'accerchiamento - E così, pur forte della vetta della classifica dall'alto dei suoi 31 punti, la Roma si sente al centro di un complotto. La società ha deciso di mantenere il profilo basso, anche se nel dopopartita i dirigenti hanno avuto un duro confronto con gli ispettori federali e lo stesso mister Rudi Garcia ha commentato sibillino: "Sarebbe divertente vedere la classfica senza errori arbitrali". Più duro sono andati il difensore Mehdi Benatia, che ha twittato: "Meglio che non dico niente. Ma nelle avversità saremo ancora più forti", e il portiere Morgan De Sanctis, che ha tuonato: "I 31 punti ce li siamo conquistati sul campo" (sottintendendo che gli avversari, invece, i punti li hanno guadagnati altrove). Piazza calda - Le radio private della capitale sono state invase dalle telefonate dei tifosi inferociti contro l'arbitraggio della giubba nera Luca Banti. A soffiare sul fuoco del malcontento (e delle teorie complottarde) sono gli organi di informazione. Ci sono le testate online di tifosi e per tifosi. In primis il Romanista, che apre il proprio sito con un editoriale dal titolo evocativo "Se a pensar male ci si azzecca".  "Insomma una serie di episodi domenicali - scrive Stefano Romita - che non ci sono affatto piaciuti. E che ci fanno temere un atteggiamento arbitrale un tantino prevenuto. Vedo - continua - che ci sono cose che non possono andare bene. Rigori fischiati con estrema leggerezza. Espulsioni errate. Rigori non dati".  Stampa capitolina - Ma ci va giù pesantissimo anche la pagina sportiva de il Messaggero, il primo quotidiano della Capitale. In un pezzo a firma di Mimmo Ferretti si parla esplicitamente di "Napoli e Juve a -3 (in classifica, ndr) anche grazie ad errori arbitrali". Per il cronista sportivo "cominciano a riaffiorare i fantasmi del passato, quando la Roma non è riuscita a vincere ciò che avrebbe meritato di vincere in virtù di aiuti e aiutini agli avversari". Ferretti compone una lista dei favori arbitrali di cui avrebbero beneficiato Napoli e Juventus, le dirette inseguitrici in classifica. Il cronista del Messaggero rievoca una Trigoria dove il mister Rudi Garcia lavora a "testa bassa" per non farsi condizionare dalle polemiche. "Lui punta tutto sul lavoro - sono le parole di Ferretti -, ma vorrebbe che il suo lavoro non fosse vanificato da qualche fischio di troppo (o di meno)". Et voilà, il complotto è servito.