Così non va

Così ha inceppato l'Inter. Scelte sbagliate, poco gioco: il processo a Luciano Spalletti

Davide Locano

Al termine del girone d' andata, l' Inter contava ben 7 punti di vantaggio sulla Lazio (quarta), 8 sul Milan (quinto) e 9 sulla Roma (sesta). A metà stagione aveva ritagliato il massimo vantaggio stagionale su tutte le dirette avversarie. Quando si è accorta di essere in una posizione invidiabile, si è inceppata. Non è un caso, ma una tradizione. Anche lo scorso anno non vinse per otto partite di fila tra dicembre e febbraio. La storia si è ripetuta, nelle 7 partite del girone di ritorno finora disputate, l' Inter ha conquistato solo 8 punti, una media da retrocessione che, nell' arco di due mesi, ha ridotto a zero il largo vantaggio sulle rivali per la Champions. LENTA FRENATA Non è stato un collasso, ma una lenta frenata. I giocatori faticano a gennaio perché, ogni volta, si sentono "arrivati" troppo presto. Si specchiano nei primi mesi e, in concomitanza con l' inverno, cominciano a pensare di aver accumulato un credito sufficiente per vivere di rendita fino al termine della stagione. Quest' anno, ad illuderli è stato il vantaggio sulle avversarie per la Champions, che procedevano a rilento. Eppure la storia ha già dimostrato ai giocatori nerazzurri che non possono permettersi la "gestione", in stile Juve, ad esempio. Calciatori di questo livello, alto ma non massimo, sono semmai obbligati a tenere il piede sull' acceleratore per ottenere risultati. La partita col Cagliari è l' ennesima dimostrazione: i nerazzurri cercano di governare gli eventi, ma in realtà ne sono vittime. I TRADIMENTI I difetti dei calciatori sono quindi evidenti, ma vengono amplificati dalle scelte di Spalletti. Quest' ultimo è un buon allenatore, ma ha sbagliato scommessa. Ha puntato sui singoli, ma questi ultimi l' hanno inevitabilmente tradito, proprio per le loro caratteristiche tecniche e umane. Spalletti però ha scelto i giocatori prima del gioco. Ha snellito la tattica e bannato le invenzioni, utilizzando praticamente sempre il 4-2-3-1 e mantenendo le gerarchie prestabilite per evitare di insinuare dubbi, pensando che la squadra non ne avesse bisogno, forse proprio perché instabile. Ciò conferma che la sua scommessa è un controsenso. Così Spalletti sta perdendo l' Inter. Non ha mai trovato il rendimento ideale dei leader, da Nainggolan (in ripresa, ma in ritardo) a Perisic, passando per Vecino, ha addirittura perso il migliore della rosa cioè Icardi, e nel frattempo non ha dotato la squadra di un gioco codificato in grado di sopperire alle carenze individuali. Non è stato aiutato da chi ha costruito la squadra né da chi la sta gestendo (troppi i guai esposti, e non solo Icardi), ma non ha nemmeno trovato l' antidoto all' autodistruzione che sembra ormai innescata. A meno che, nel giro di due settimane (tra gli ottavi contro il Francoforte, ieri vittorioso 3-2 sull' Hoffenheim, la Spal e il derby), non dimostri il contrario. Insieme ai giocatori, da cui è stato troppe volte tradito. di Claudio Savelli