La spifferata
Luciano Moggi, l'indiscrezione da "fonti ben informate" su Perisic: perché vuole scappare dall'Inter
La Coppa Italia ci ha regalato molte sorprese: una dopo l' altra, sono state eliminate le prime tre del campionato. La Juve da un' Atalanta indemoniata, che sul piano del ritmo ha surclassato i bianconeri con Zapata a segno due volte e De Sciglio più spettatore in campo che marcatore del colombiano. È vero che la Juve, pur vincendo, aveva dato segni di stanchezza già nella trasferta di campionato contro la Lazio; sarebbe però ingeneroso non sottolineare come sia stato il grande agonismo dei bergamaschi a costringere alla resa i bianconeri. A scusante della squadra di Allegri l' infortunio di Chiellini che, in questo momento, è basilare più di qualsiasi altro: perché sa comandare come pochi la propria difesa; perché, da vero capitano, sa infondere fiducia ai compagni e svegliare chi dorme. E in questa partita in tanti hanno dormito, Ronaldo compreso. All' Allianz stasera c' è il Parma per la terza di ritorno di campionato: avversario alla portata, da cercare di sottomettere con prudenza per evitare le ripartenze devastanti di Gervinho e Inglese. Il Milan mette a profitto il mercato e manda in gol due volte il nuovo acquisto Piatek, mette ko il Napoli e si qualifica per la semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. In campo il solito grintoso Milan di Gattuso, pronto a difendersi e ripartire con le progressioni di Piatek, la sua forza fisica, il controllo di palla in corsa e la visione della porta. Ci manca di vedere come il polacco sappia districarsi nelle aree affollate quando il Milan attaccherà anziché difendersi e ripartire: se dovesse eccellere anche in questo, saremmo in presenza di un campione. Poco da dire del Napoli di Ancelotti il cui centrocampo, con un possesso palla sterile e sempre in orizzontale, non è mai riuscito a fornire palloni giocabili a Mertens e Milik, peraltro evanescenti, al pari di Insigne; in confusione anche la difesa a cominciare da Koulibaly. Un Napoli che deve cambiare mentalità perché stasera al San Paolo sarà di scena la Samp: per batterla occorrerà una grande prestazione. Per quanto concerne il Milan, dovrà confermarsi domani, all' Olimpico, contro la Roma, anch' essa in lotta per il quarto posto. La squadra di Di Francesco, eliminata dalla Fiorentina con un netto 7-1, nelle ultime tre gare ha subìto la bellezza di 12 gol. In campionato è una delle difese più perforate con 29 gol presi, frutto di un centrocampo mal costruito che non difende e non fa filtro. Il cambio di rotta è d' obbligo: la barca fa acqua. La Lazio elimina l' Inter ai rigori. In gol con Immobile, viene raggiunta al 120' da un rigore di Icardi. Meritata, però, la vittoria dei laziali ai penalty. I nerazzurri sono sempre più in affanno con Icardi, ancora una volta, spettatore in campo. Tra l' altro, fonti bene informate, ci raccontano le ragioni per cui Perisic aveva chiesto di essere ceduto: è stata una grande litigata tra lui e Spalletti sul come la squadra doveva scendere in campo. Pericoloso campanello d' allarme, visto che anche Miranda aveva fatto la stessa richiesta del croato. Potrebbe essere proprio uno spogliatoio in ebollizione il vero motivo delle sconfitte con il Toro e la Lazio. A S.Siro favorita l' Inter col Bologna del nuovo mister Mihajlovic, favori che vanno anche alla Lazio in trasferta a Frosinone. di Luciano Moggi