L'arrivo

Milan, la scommessa di Leonardo e Maldini su Paquetà: il brutto sospetto sul brasiliano

Gino Coala

Il Milan prova a ritrovare il sorriso con Paquetà. Allegria, gioco offensivo e voglia di cercare il gol: questo il biglietto da visita con cui il 21enne brasiliano si presenta ufficialmente al popolo rossonero. Il certificato di garanzia ce lo mette Leonardo, l' uomo che scoprì Kakà, Thiago Silva e Pato. L' investimento è importante, ben 35 milioni di euro: tanto per un club alle prese con i vincoli del fair play finanziario, ma leggermente meno delle altre stelle della sua generazione: Vinicius jr - pagato 46 milioni dal Real Madrid - e Arthur, finito al Barcellona per 31 più bonus. Leo e Paolo Maldini hanno avuto 72 ore di tempo a ottobre per portare a termine il colpo e ne hanno approfittato, prima che lo stallo consigliasse alla proprietà di tornare a strategie più prudenti. Almeno per il momento, perché nemmeno l' incontro di venerdì con l' Uefa dovrebbe portare una risposta definitiva sul futuro. «Abbiamo delle cose fatte, ma il tempo passa e si perdono le occasioni», si sfoga il dt brasiliano. GATTUSO ALLA PLAY STATION Così il Milan si affida a Paquetà, centrocampista ma in grado di adattarsi anche in ruoli più avanzati come ha dimostrato nel Flamengo (squadra dove è cresciuto lo stesso Leonardo). «Penso che quando un giocatore veste la maglia del Milan deve essere pronto a tutto, ho scelto questa maglia perché rappresenta la storia e Kakà mi ha detto che troverà una famiglia», racconta il brasiliano, due presenze con la nazionale verdeoro. Lucas strizza l' occhio al suo allenatore («Gattuso? Lo usavo alla Playstation») in vista del match di Coppa Italia di sabato con la Samp: «Sono pronto anche scendere in campo da subito, mi sono preparato anche ragionando in questi termini. Sono un giocatore tecnico che cerca sempre di capire come funziona il gioco. So lavorare sia con la palla che senza, cosa che in Italia è molto importante. Ho guardato molte partite di serie A, è un calcio molto tattico e fisico, voglio adattarmi al meglio». Il tempo, tuttavia, non è dalla parte del ragazzo: i blucerchiati prima, poi il 16 la Supercoppa italiana in Arabia Saudita contro la Juve e poi 2 settimane di fuoco con Genoa, Napoli e Roma. Gattuso ha bisogno di qualità e talento e non potrà concedergli l' inizio morbido che molti magari si attendevano. Ne va del futuro del Milan e degli investimenti futuri dei rossoneri, legati alla qualificazione alla prossima Champions. iL PIPITA STUZZICATO «Non sento la pressione di questo investimento: è stata una scelta condivisa perché i soldi non li metto io», ricorda Leonardo. Che manda un messaggio chiaro all' altro grande colpo della sua pur breve gestione, Gonzalo Higuain: «Ha vissuto un momento un po' così, è inutile stare dietro alle voci», dice il dirigente rossonero allontanando gli spifferi di mercato che hanno distratto l' argentino nei due mesi di digiuno prima del gol della Spal. «Il gol cambia, ma ora deve continuare e deve prendersi le sue responsabilità. Visto che sta qua, deve fare». di Francesco Perugini