Parabole

Cristiano Ronaldo ha rivoluzionato la Juventus in 4 mesi: chi criticava il suo arrivo ora tace

Davide Locano

È bastato mezzo campionato a Cristiano Ronaldo per cancellare ogni dubbio sul suo conto e sul suo passaggio alla Juve. Si è sentito di tutto, quest estate, nei bar lungo lo Stivale: che 100 milioni per il cartellino più 31 netti di ingaggio erano un rischio eccessivo, che a 33 anni il portoghese era ormai entrato nella fase calante della carriera, che non si sarebbe adattato al calcio italiano, che le difese in A non concedono gli spazi che era abituato a trovare in Liga. Quattro mesi dopo, Cristiano Ronaldo può permettersi di portare il dito davanti alla bocca e pensionare i critici, accogliendo nel frattempo sul suo carro anche i tifosi più titubanti. Leggi anche: Moggi: "Ma non è Cristiano il vero segreto della Juve" MISTER 50% Grazie alla doppietta alla Sampdoria, in cui il secondo gol coincide con il numero 100 della Juve nel 2018, CR7 ha raggiunto quota 14 gol in A su 19 presenze totali, che in proiezione diventano 28 reti potenziali, una in meno rispetto a quelle con cui i capocannonieri Icardi e Immobile chiusero lo scorso campionato. Di più: considerando anche i 5 assist, Ronaldo ha messo la firma su 19 delle 38 reti totali siglate dalla squadra in A, cioè il 50%. La squadra bianconera è un' orchestra sinfonica di fama mondiale, ma è chiaro che a renderla tale è il suo nuovo, primo violino. Ronaldo è la differenza tra la Juve degli anni passati e quella che quest' anno firma record con una facilità tale da farli sembrare scontati. Ma non lo sono: è straordinario che una squadra termini un intero girone senza perdere nemmeno una partita, pareggiandone due e vincendo le altre 17, con 53 punti in tasca al giro di boa. Infatti nessun altro nella storia della A era finora riuscito a correre con questo ritmo. Cristiano è il propulsore della squadra, perché è una differenza di per sé, perché sa fare tutto e meglio di chiunque altro, come inventarsi gol dal nulla (a Frosinone, ad esempio, o come il primo con la Samp). MIGLIORA I COMPAGNI Da vero fenomeno, si accende nei momenti in cui la squadra ne ha bisogno, e accende anche i compagni: Cristiano migliora chi si allena e gioca con lui. Con la sola presenza porta ad un livello superiore tutto ciò che gli ruota attorno: squadra, società, pubblico. Questo è il motivo per cui la Juve, almeno in Italia, rimane finora imbattuta e pare imbattibile: Ronaldo l' ha trascinata in una dimensione "ultra" e il passo da record ne è la prova: il Napoli chiude il girone con 44 punti, 88 in proiezione, una quota-Scudetto, non fosse per i bianconeri, che partecipano ad un campionato privato. La straordinarietà dell' impresa di CR7 sta nell' aver migliorato una squadra apparentemente all' apice, senza imporre uno stravolgimento ma mettendosi al servizio di Allegri e compagni, e nell' averlo fatto in appena 4 mesi, nei quali nel frattempo ha dovuto assorbire un cambiamento personale che avrebbe ostacolato molti colleghi. Perché le attese che su di lui sono alle stelle per definizione, quest' anno sono addirittura aumentate, nella misura in cui Cristiano era chiamato ad essere all' altezza del suo passato, con l' incognita di un mondo nuovo in cui inserirsi e del peso degli anni. Gli ingredienti per una ricetta fallimentare erano sul tavolo, ma Ronaldo, quel tavolo, lo ha ribaltato. Perché evidentemente è tutto fuorché un calciatore "normale". di Claudio Savelli