Analisi
La trasformazione della Juve nel nome di Cristiano Ronaldo: cosa svela il match con la Spal
Osservare il primato di Cristiano Ronaldo, calciatore più decisivo del campionato con 9 reti che pesano 10 punti nella stagione record della Juve (mai nessuno a 37 punti in 13 gare nella storia del campionato), non solo è riduttivo, a ben vedere era pure prevedibile, una conseguenza intuibile trattandosi del giocatore più influente del pianeta. C'è di più nell'ultima fatica del portoghese con la Spal, e si tratta di un dato statistico: il gol dell' 1-0, segnato dopo 29', corrisponde al quinto pallone toccato dal 5 volte Pallone d' Oro (dopo 10 anni out dai papabili come Messi). Ronaldo non è sempre nel vivo del gioco - e in questo è accostabile a Icardi, finalizzatore puro. Differente dai napoletani Mertens e Insigne e da Dzeko, collettivisti - semmai dà vita al gioco quando serve. È evidente nell'occasione del gol di Mandzukic (tap-in dopo tiro di Costa): tutto nasce da una palla di Bonucci per Ronaldo, che brucia il marcatore e disegna la trama che porta al 2-0. Leggi anche: Fassone, la rivelazione su CR7 al Milan Uno scatto da centista fuori dal normale se si pensa che il 7 ha saltato una sola partita (per squalifica) a dispetto delle previsioni. Merito di un' autogestione atletica esemplare non solo nel lungo periodo, pure nell' arco dei 90'. E in buona parte della capacità di leggere il momento della partita, quando spendere e quando risparmiare l' energia. Infaticabili, Cuadrado e Mandzukic assecondano le fasi di riposo, mentre il rientrante Costa, rispetto a Dybala, unisce all'imprevedibilità una certa continuità. Una gestione oculata delle fatiche servirà il prossimo alla Juve, che affronta Valencia, Inter e Roma in casa, Fiorentina, Toro e Atalanta fuori. Ma è in questo che la squadra assomiglia a Ronaldo: è parsimoniosa. Solo in 4 delle 14 vittorie ha dovuto fare più di 2 gol. E se sarà il momento degli straordinari, non ci arriverà stanca. di Alberto Neglia