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Vinicius, il nuovo fenomeno del Real Madrid: la cabala rivela perché diventerà un fuoriclasse
Cristiano Ronaldo mette su un’altra maglietta e a Madrid tutto bene, insomma, magari a Madrid non proprio tutto, ma a Valdebebas, quartier generale del Real, sì. L’addio con la A maiuscola sta venendo metabolizzato, la squadra tricampeòn de Europa è volata in America e al momento la risposta al Grande Buco aperto dalla partenza del Marziano è silente, nulla, inesistente. Il mercato tace, altro che galactico, per ora non siamo nemmeno al terrestre. Qualcosa da qui al fischio finale delle trattative succederà, anche di grosso, il folletto Eden Hazard il più desiderato dall’esigente platea del Bernabeu: ma quello che appare certo è che un sostituto vero e proprio di CR7 in campo e nel merchandising - il Neymar della situazione, per intenderci - non verrà cercato. È una scelta spiazzante per chi negli anni ha investito torrenti di milioni sui più grandi giocatori su piazza anche in momenti di massima opulenza, per chi - soprattutto - si chiama Real Madrid, e la pancia piena di Coppe e di campioni non può averla mai. Leggi anche: Cristiano Ronaldo, tutti i suoi capricci alla Juventus DEBUTTO NEL FLAMENGO Ma stai a vedere che la risposta sta in una carta coperta, in un tesoro che per il momento sta nel forziere, non ha visto la luce. Il futuro dei Merengues può avere il volto sbarbato di Vinicius José Paixao de Oliveira Jùnior, facciamo Vinicius Junior che è meglio. Un ragazzo brasiliano appena passato sotto l’arco dei 18 anni, il 2000 più forte del mondo secondo molti e, dunque, il primo fenomeno del nuovo millennio. Già, la regola dei 20 anni sembra garantire per lui: dal 1940 (Pelé), il Sudamerica regala al mondo una meraviglia con palla al piede, e dopo Maradona (1960) e Ronaldinho (1980), ecco che il puer Vinìcius si candida per continuare la serie: come i predecessori, ha debuttato non ancora 17enne nel Flamengo (mica robetta, in Brasile), facendo cadere la mascella agli osservatori. Velocità fotonica, piedi di origine controllata, capacità di coprire tutti i ruoli d’attacco anche se predilige, lui destro, l’esterno sinistro, con la possibilità di rientrare, saltare l’uomo e concludere. Il Real ha casse floride, ma 45 milioni di euro non sono una mancetta per nessuno: bene, Perez non ha esitato molto per versarli nelle casse del Flamengo, dove il golden boy carioca aveva già giocato (molto) e segnato in campionato e Coppa Libertadores già prima della maggiore età, raggiunta lo scorso 12 luglio. NIENTE PRESTITO Presentandolo in grande stile pochi giorni dopo, il club blanco aveva fatto intendere che Vinicius avrebbe potuto anche salutare immediatamente per andare a giocare e imparare la vita da Liga altrove: meno di due settimane dopo, il neo-mister Lopetegui e il board madrileno hanno cambiato radicalmente idea, abbagliati da allenamenti e partitelle in cui il ragazzino ha fatto saltare il banco. Vinicius è partito in tournée con la prima squadra (questa sera giocherà titolare contro il Manchester) ed è stato per ora tolto dal mercato. Per trovare spazio, eventualmente, ci sarà sempre il Castilla, la succursale, ci saranno le giovanili alle quali il wonderboy brasiliano è stato formalmente allegato. Ma non sorprendiamoci di vedere prossimamente sui nostri schermi questa freccia nera che - al primo impatto con il nuovo mondo, e che mondo - pare essere dotato anche di testa, intesa come materia grigia, mica facile a 18 anni tenere a freno la brasilianità. L’altro giorno, la bibbia del perfetto madridista Marca gli ha dedicato la copertina: «Vini, vidi, vici». Predestinato, insomma. Con quella regola del ventennio, poi. Per confermarla alla perfezione, ci vorrebbe anche la maglia numero 10, ma vagliela a togliere a Modric. La numero 7, in caso, è rimasta libera. di Andrea Saronni