Il direttore
Vittorio Feltri: vi spiego perché trionfiamo nella scherma, Libero si inchina davanti a questi campioni
L’Italia ha stravinto i mondiali di scherma che si sono svolti in Cina. Si è praticamente impadronita dell’intero medagliere a disposizione. Complimenti non formali agli atleti che hanno rappresentato il nostro vituperato Paese. Sono i soli nel presente momento a tenere alto l’onore nazionale. E immagino che molti compatrioti si domandino perché in questo sport elitario noi si riesca a dominare a livello planetario. Pochi conoscono qualche schermidore. Quella di cui parliamo è una disciplina probabilmente misteriosa per le plebi. Nessuno sa dove si pratichi e chi vi si dedichi. Le televisioni e i giornali trascurano di mostrarci e raccontarci le prodezze dei campioni, maschi e femmine, indifferentemente. I nomi di chi trionfa in pedana sono ignoti alle masse, che sbavano soltanto per Ronaldo, Icardi e personaggi vari delle pedate. Non siamo capaci di dare il giusto valore alle prestazioni mirabili di chi ha in mano il fioretto, la spada e la sciabola. Peggio: non distinguiamo un’arma dall’altra e non siamo informati circa le regole di ogni specialità. Ci siamo dimenticati che la scherma evoca antichi duelli e che, pertanto, è da considerarsi la madre di qualsiasi attività agonistica individuale, la quale pone due soggetti a confronto, e il dominatore, come nel tennis o nel pugilato, è sempre colui che prevale senza l’aiuto di alcuno. Combattere in solitudine (in gergo si dice tirare) contro un avversario che impugna la stessa tua lama costituisce il momento più alto e nobile dello sport. Purtroppo gli assalti non sono spettacolari agli occhi dei profani, che non li comprendono dal punto di vista squisitamente tecnico. E questo è il motivo per il quale i media li snobbano e non esaltano i meriti degli assi. Io da ragazzo sono stato un modesto schermidore, ho disputato a Livorno i campionati italiani senza svettare, ma so quanta fatica comporti incrociare il fioretto. Ai miei tempi era fondamentale l’abilità nelle cavazioni e nelle controcavazioni, nelle parate e nelle risposte. La scherma era più statica. Oggi è diventata atletica, contano la rapidità e i muscoli delle gambe più che la tecnica pura. Bisogna avere un fisico bestiale per imporsi. Gli azzurri sono diventati imbattibili. Non vincono per caso: essi, forti delle tradizioni, sono migliorati al punto da essere insuperabili. Si allenano con rigore quasi scientifico e si avvalgono di maestri eccelsi. Abbiamo l’oro tra le dita e non ce ne curiamo. Le ragazze hanno dimostrato con i fatti che le pari opportunità non sono una chimera. E i ragazzi non mollano mai fino all’ultima stoccata. Oggi Libero vuole inchinarsi davanti a questi giovani che in silenzio e nell’ombra danno lustro alla nostra infelice Penisola. di Vittorio Feltri