La ripresa
Serie A, la sorpresa clamorosa nel calcio italiano: boom di abbonamenti, i tifosi tornano allo stadio
Che differenza c' è tra un cliente Apple e un tifoso della Juve? Nessuna. Il primo è quello sempre al passo coi tempi che mette da parte tanto al mese per avere in tasca il nuovissimo modello di iPhone. Si lamenta costantemente delle indiscrezioni sui rincari del successivo, poi fa le tre di notte per guardare la presentazione in diretta da Cupertino e la mattina dopo te lo ritrovi in fila sotto al sole cocente davanti all' Apple Store. Il secondo è quello che, come ogni anno, a inizio luglio contesta la società per l' aumento del 30% degli abbonamenti rispetto alla passata stagione (un nuovo tagliando in Curva Sud o Nord costa 650 euro), poi si vede il presidente Agnelli tornare dalla Grecia con in mano il contratto di Cristiano Ronaldo e corre a prendere d' assalto i botteghini. Le tessere vendute sono 29.700, tanti quanti sono i posti dell' Allianz Stadium riservati agli abbonati. Il tutto, condito dalle 700mila magliette col numero 7 stampate in pochi giorni, fa circa 50 milioni di euro. Metà cartellino di CR7. Cosa non si fa per l' eccellenza. Lo stesso effetto mercato ha colpito pure i tifosi dell' Inter. I nerazzurri per la verità negli ultimi anni sono sempre stati tra i più affezionati, quest' anno però gli arrivi dei vari Martinez, Nainggolan, Asamoah, De Vrij e Politano hanno spinto 35mila persone a sottoscrivere la tessera, il dato più alto dal 2010 (allora furono 39mila). Sono rimasti posti disponibili solo al primo anello rosso (poltroncina rossa centrale e poltroncina rossa O-S), con un costo tra i 1.750 e i 2.250 euro, e qualche seggiolino al secondo rosso al costo di 415 euro. Portafogli bollenti anche nella Capitale. Nonostante lo scippo di Malcom, la Roma ha 12 volti nuovi in più in ritiro. Quanto basta per fomentare la piazza, che risponde con 25mila abbonamenti per il campionato (la Curva Sud, al costo di 300 euro, è esaurita in meno di una settimana) e oltre 20mila per il mini-tagliando Champions (3 partite al costo di 100 euro). La Lazio invece lunedì accoglie in un colpo solo Joaquin Correa dal Siviglia e Milan Badelj dalla Fiorentina. Al netto della possibile cessione di Milinkovic-Savic la sensazione è che il muro delle 11mila tessere della passata stagione (la Curva Nord costa appena 200 euro) verrà polverizzato con facilità. Lo stesso effetto mercato colpisce anche Napoli, ma nel verso opposto. Giovedì notte in diversi punti della città sono comparsi quattro maxi striscioni contro De Laurentiis (uno dei quali recita: «Di vero c' è che sei un demente, di falso che sei un vero presidente: ADL buffone»), che ha portato in Campania uno come Carlo Ancelotti ma che paga il mancato arrivo di un centravanti e alcune esternazioni («Vi meritate i cinesi») che non sono piaciute ai tifosi. Il presidente, come al suo solito, l' ha presa con filosofia: «Gli ultrà fanno il loro mestiere - ha spiegato a Radio Kiss Kiss - non sono allineati sulla nostra visione di un calcio universale e imprenditoriale. La libertà di espressione va sempre garantita. Viva le curve». In realtà ADL sa bene che per un club come il suo gli abbonamenti in flessione sono solletico: lo scorso anno le appena 6mila tessere staccate rappresentarono l' 1% del fatturato da oltre 300 milioni. Ecco, a lui l' idea di avere un San Paolo in stile Apple Store piacerebbe parecchio. Ad oggi, però, deve accontentarsi di una cabina telefonica della Sip. di Daniele Dell'Orco