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Auto: 1000 Miglia, dopo 70 anni la 'Freccia rossa' torna a Milano (3)

(AdnKronos) - La storia. Nei primi anni Venti, in pieno clima futurista, Franco Mazzotti, Aymo Maggi e Renzo Castagneto (i tre bresciani tra i futuri fondatori), gareggiando con le loro macchine in velocità con il treno, si recavano ogni settimana a Milano, al Biffi in Galleria, covo degli appassionati di automobilismo quali Borzacchini, Brilli Peri, Danese, Nuvolari e Varzi. Qui conobbero il 'quarto moschettiere' Giovanni Canestrini, giornalista responsabile dei motori per la Gazzetta dello Sport. I quattro amici, proprio in Galleria, decisero di "creare qualcosa di assolutamente nuovo e sensazionale, per scuotere il mondo dell’automobilismo dal torpore e ricordare le nostre tradizioni sportive". A quegli incontri seguì l’appuntamento a casa di Canestrini, a Milano, in via Bonaventura Cavalieri, dove il 2 dicembre 1926 fu deciso di organizzare una corsa da Brescia a Roma e ritorno. Il percorso ipotizzato misurava 1600 chilometri e Franco Mazzotti disse: "Cioè mille miglia; e allora perché non Coppa delle 1000 Miglia?". Meno di quattro mesi più tardi, il 26 marzo 1927, una vettura costruita proprio a Milano, l’Isotta Fraschini condotta da Aymo Maggi e Bindo Maserati fu la prima a partire da Viale Venezia a Brescia verso Roma. La leggenda della Freccia Rossa aveva preso il via. Il percorso della 1000 Miglia, tuttavia, non prevedeva il passaggio nel capoluogo lombardo. Fu solo nel 1947 che la corsa transitò per la prima volta nel territorio milanese. Durante il periodo bellico, i ponti sul fiume Po erano stati distrutti e, nel 1947, non ancora completamente ricostruiti. Al ritorno da Roma, per non rischiare il passaggio su ponti provvisori o di barche, gli organizzatori furono costretti a deviare la corsa su Torino, dove si trovava l’unico ponte in grado di reggere in sicurezza il passaggio di ottantotto auto da competizione. Per questo motivo, sia nel 1947 sia nel 1948, la 1000 Miglia passò in provincia di Milano nel suo ritorno verso Brescia, senza però entrare in città. Da anni, tuttavia, la Freccia Rossa meditava un omaggio al luogo dove fu concepita: il cuore di Milano.