Allo sbaraglio

Nazionale, l'Italia sfida l'Inghilterra a Wembley: così mandiamo al massacro i baby azzurri

Giulio Bucchi

Premessa necessaria: il tifoso italiano non esige di vincere a Wembley. Non è certo in notti come questa che una Nazionale può scrivere la storia. Però è proprio la Storia a raccontare di una sola sconfitta per gli azzurri nel mitico stadio dell' Inghilterra a fronte di due pareggi e due vittorie: la prima con gol di Fabio Capello (1973), la seconda di Gianfranco Zola nel 1997. Due campioni che, dopo averli fatti piangere, hanno fatto innamorare di sé i tifosi d' Oltremanica. Anche l' ultima volta da quelle parti non è andata mica male: nel 2002 a Leeds, mentre il nuovo Wembley era in costruzione, l' Italia vinse 2-1 con doppietta di Montella. Se lo ricorda bene il ct Di Biagio, che era in campo come il suo collega Southgate. C' era pure Buffon che stasera invece riposerà. È il segno del rinnovamento tanto atteso? No, la realtà è che il nostro capitano così tante partite ravvicinate non le gioca nemmeno con la Juve. E al ritorno in Italia lo attendono Milan e Real Madrid. Perciò Donnarumma o Perin non sono il futuro, bensì (al momento) le controfigure del monumento. Il futuro poteva essere Spinazzola, ma se n' è tornato a casa anzitempo per un problema fisico. Al ct toccherà così schierare i terzini "inglesi" Zappacosta (Chelsea) e Darmian (United). A noi fingere di dimenticarci che proprio Zappacosta è appeso al destino londinese di Conte (si vocifera di un' offerta del Psg per Antonio da 11 milioni all' anno) e che Darmian ha già il biglietto "di ritorno" per partire da Manchester. Insomma, tutto questo per dire che il tifoso italiano non sogna forse un' altra notte straordinaria, un altro Italian Job per zittire i soliti boriosi inglesi. Non pretende una manovra in stile Ferrari per strappare il sorrisino ai Lewis Hamilton del pallone. No, ai coraggiosi che stasera si collegheranno su Raiuno (ore 21) basterebbe una prestazione dignitosa, un barlume di luce in fondo al tunnel imboccato a San Siro il 13 novembre con la Svezia. Potremmo ingannarci e parlare di progetto, ma si tratta di semplice turnover per due amichevoli inutili che arrivano nella fase più calda della stagione. La corsa scudetto, la lotta Champions e le sfide per gli ultimi posti in Europa ci riporteranno la voglia di sorridere e di arrabbiarci, poi il 20 maggio inizierà davvero il nuovo corso. Sempre che il vice commissario Costacurta mantenga le promesse sull' annuncio del prossimo ct. Con uno tra Ancelotti, Mancini e Conte in panchina - a meno di sorprese - ci toccherà ingoiare ancora fiele a inizio giugno contro Francia e Olanda. Sarà più forte l' amarezza per il mondiale sfumato, però avremo come consolazione la speranza di un nuovo inizio. Stasera, invece, si gioca solo per la maglia. Sempre che qualcuno ci tenga ancora. E comunque, anche addobbato per un' amichevole, i 90mila di Wembley possono spaventare chiunque. Figuriamoci chi, come molti dei nostri azzurri, non ci ha mai giocato, si volta ma non sa chi comanda in Federazione e in panchina vede un ct a tempo... di Francesco Perugini