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Di Biagio: "Traghettatore? Io mi sento ct"

Firenze, 26 feb. (AdnKronos) - "Traghettatore? Ho la voglia di dimostrare qualcosa di buono. Oggi sono l'allenatore della Nazionale e devo fare qualcosa di buono per la squadra e i ragazzi. Chiamatemi pure come ritenete opportuno, non è l'appellativo la mia priorità". E' la replica ad una domanda dei cronisti del ct dell'Italia, Luigi Di Biagio, in conferenza stampa da Coverciano dove è iniziato alle 12 il raduno della Nazionale dedicato ai giovani talenti che arriva prima delle due amichevoli con Argentina e Inghilterra in programma rispettivamente il 23 marzo a Manchester e il 27 a Londra. "Nei miei incarichi in Federazione ho convocato circa 150 giocatori. So quale è il mio ruolo, sono realista ma ambizioso. Oggi non è importante l'allenatore della Nazionale ma il rilancio del nostro calcio -prosegue il mister-. Sono 8 anni che sono in Federazione, conosco molto bene l'ambiente e i ragazzi. Secondo me la Nazionale ha bisogno di una figura che sia tanto allenatore che selezionatore". "Ho parlato con Buffon - dice Di Biagio -, gli ho proposto di fare altre 2-3 partite e decidere perché un giocatore come lui non dovrebbe chiudere con una partita come quella contro la Svezia". Su un possibile ritorno di Mario Balotelli in Nazionale, il ct sottolinea: "Seguo costantemente Balotelli come tutti, nessuna porta è chiusa". "Al momento delle convocazioni valuteremo se portarlo o no. Per adesso non abbiamo preso nessuna decisione", aggiunge Di Biagio. "Nel mio modo di pensare il calcio - spiega - c'è una certezza, la difesa a 4, non è tuttavia un dogma. Questa tre giorni di stage mi renderà soddisfatto nel momento in cui vedrò la crescita dei giocatori che ci sono". Sulle sfide che aspettano l'Italia firmata Di Biagio, il tecnico aggiunge: "Meglio affrontare avversari forti come Argentina e Inghilterra, le motivazioni non mancheranno. Sono convinto che potremmo giocare un buon calcio anche contro di loro". Il ct azzurro torna poi a parlare della delusione per la non qualificazione a Russia 2018. "Quello che fa male è che a giugno non saremo al Mondiale. Il perché non me lo sono posto non conoscendo nello specifico le situazioni. Chiedo ai tifosi di seguirci, sostenerci, vedere se siamo in grado di fornire qualcosa di nuovo. Dobbiamo ricreare entusiasmo e fiducia attorno a questo gruppo e sarà la mia priorità questa".