Ottavi, andata al Bernabeu

Real Madrid, lezione Champions al Psg: Neymar guarda, Cristiano Ronaldo segna, è 3-1

Giulio Bucchi

È raro che una partita casalinga del Real Madrid sia avvolta da grida, fischi ed applausi, perché la prassi del Bernabeu prevede che sia il pubblico ad essere trascinato dalla squadra, e non viceversa. A sorpresa però, in occasione dell' andata degli ottavi di Champions con il Psg, accade il contrario: il pubblico del Real pare quello indemoniato dell' altra squadra di Madrid, l' Atletico. È una novità che certifica due aspetti. Il primo è che perfino gli altezzosi tifosi merengues sono disposti, ogni tanto, a "sporcarsi" le mani per sostenere una squadra che ne delude le attese (in Liga è quarta e lontana 17 punti dalla rivale capolista Barcellona). Il secondo è il "peso" della partita: non è soltanto l' andata degli ottavi di Champions, ma è la squadra da due anni regina d' Europa che deve difendere il trono dall' attacco di colei che pensa di esserne l' erede. L' approccio alla gara scelto da Zidane è infatti quello tipico delle squadre che vogliono sottolineare la loro superiorità: feroce e offensivo. Emery invece decide di lasciare il pallone al Real e, una volta intercettato, ribaltare il fronte sfruttando la velocità di Neymar e Mbappé. Il gol del vantaggio arriva infatti in questo modo: al 33', il giovane francese recupera il possesso, sfugge a Marcelo e crossa verso il centro, là dove accorre Rabiot, che può piazzare il pallone alle spalle di Navas. L' 1-0 è però una piccola illusione per il Psg, che ha il solito dazio da pagare: l' inesperienza. Quella che porta Lo Celso a toccare Kroos in area quanto basta per indurre Rocchi a fischiare il rigore, che Ronaldo siglerà, battendo Areola che poco prima si era superato sul tiro di Benzema. Nella ripresa è il Psg a condurre le danze e a sfiorare il gol (con Mbappé e Alves), ma, di nuovo, va pesata l' esperienza, che scorre in Zidane (che indovina l' ingresso di Vazquez e Asensio), nel Madrid e nei suoi giocatori migliori. In Ronaldo, che nel momento peggiore estrae il gol del 2-1, e in Marcelo, che rimedia al suo errore sigillando il tabellino sul 3-1 finale. Emery vede i fantasmi, il prossimo 6 marzo, al Parco dei Principi, avrà l' ultima possibilità per scacciarli. di Claudio Savelli