Panchina

Italia, Roberto Mancini Ct: il piano di Alessandro Costacurta per blindarlo

Andrea Tempestini

Di sicuro ci sono le date dei prossimi due appuntamenti della Nazionale: il 23 marzo a Manchester – nello stadio del City – contro l’Argentina. Quattro giorni dopo, il 27, grande ritorno a Wembley contro l’Inghilterra. A guidare gli azzurri sarà quasi certamente il traghettatore Gigi Di Biagio, «se ne avrà voglia», come ha chiarito ieri il vice-commissario Figc Alessandro Costacurta. Sarà l’ex difensore azzurro a gestire i contatti con i papabili eredi alla panchina dell’Italia, anche se è difficile che abbia davvero «l’ultima parola» come ha suggerito ieri Giovanni Malagò, numero 1 del Coni e prossimo commissario della Lega A. Leggi anche: Sacchi silura Costacurta: "Perché non è adatto" I nomi li ha fatti giovedì il neocommissario Figc, Roberto Fabbricini che ora si espone per il suo braccio destro: «Costacurta è un personaggio che va al di là del giocatore e dei trofei che ha vinto, conosce gli aspetti organizzativi e ha delle valenze personali molto forti», ha assicurato il segretario generale del Coni. Il lavoro dell’ex volto di Sky è già cominciato. Il primo nome sulla lista è quello di Roberto Mancini, che è già stato contattato e non solo perché si trova a Roma in questi giorni. Ma soprattutto perché è stato l’unico a candidarsi pubblicamente per l’incarico: «Voglio vincere un Mondiale da ct degli azzurri», ha dichiarato poco più di venti giorni fa l’allenatore dello Zenit che non vede l’ora di lasciare la Russia. «Non ci sono pole position, bisogna valutare pro e contro. E bisogna anche fare i conti con l’oste, valutando le disponibilità della Federazione», ha ricordato Fabbrinici. Il budget federale (5 milioni lordi), insomma, potrebbero non bastare e servirebbe l’aiuto di uno sponsor. Come era avvenuto nel 2014 con Antonio Conte, che ieri alla vigilia del match col Watford ha provato a togliersi dalla corsa: «Posso dire che Costacurta è un amico, abbiamo giocato insieme in Nazionale nel 1994, ma forse ha dimenticato che ho ancora 18 mesi di contratto col Chelsea (a 11 milioni a stagione, ndr)». La realtà è che i Blues vivono un momento non semplice e i malumori di Conte sono cresciuti dopo il mercato invernale. La permanenza non è scontata e Abramovic sogna Simeone. Ci sarebbe il Milan ad attenderlo, a meno che Gattuso non si guadagni la permanenza a suon di risultati. Servirà un viaggio in Inghilterra per parlarsi, e incontrare anche Ancelotti. Dopo aver allenato i migliori club d'Europa, Carletto non è per nulla stanco e ha ribadito più volte di voler continuare a lavorare «quotidianamente». C’è l’Arsenal che riflette sul dopo Wenger e potrebbe puntare sull’allenatore che ha vinto in tutti i grandi campionati europei. In questo caso potrebbe pesare l’ “effetto Costacurta”: prima di assumere un ruolo ufficiale, il sub commissario aveva espresso la sua preferenza proprio per l’ex compagno e poi allenatore di tante successi. Le alternative restano difficili: Ranieri è un nome percorribile, ma – a prescindere dal miracolo Leicester – è un profilo con tante incognite, idealmente vicino a Ventura (come il possibile outsider Gasperini). Non è nella lista “ufficiale” nemmeno Massimiliano Allegri, ma potrebbe entrarci con il passare dei mesi. È legato alla Juve, ma un finale di stagione sfortunato potrebbe riscrivere il suo futuro. di Francesco Perugini