Intervista

Gennaro Gattuso: "Il mio sogno è restare al Milan. Mia moglie dice che sono pazzo da rinchiudere"

Benedetta Vitetta

Rino Gattuso festeggia i primi 40 anni da allenatore della squadra con cui ha vinto tutto. Un regalo per il compleanno? "Vorrei essere meno focoso, meno incazzoso, più calmo. Mia moglie dice che sono un pazzo da rinchiudere" racconta in un'intervista all'Ansa. Oltre a questo, Gattuso sogna anche di tenersi stretta la panchina. "Da giocatore mi divertivo di più, allenare è un peso di responsabilità" prosegue il mister, "è riduttivo dire che voglio restare, ma so che in questo momento bisogna fare risultati. Ma non voglio essere un peso per il Milan, anzi. Sono l'ultimo problema. E' normale che mi piacerebbe continuare, mi sento a casa mia, con ancora più responsabilità nei confronti del club rispetto a quando giocavo".  Leggi anche: Gattuso, l'infinita tristezza tutta in una frase "Dobbiamo proseguire lavorando" precisa Gattuso, "non pensare che Milanello sia una beauty farm dove si viene a passare il tempo. Tanti hanno i piedi buoni ma spesso non giochiamo da squadra. Solo con palleggio e tecnica non si va da nessuna parte". L'ex regista del Milan insiste sul concetto di regole ("Se non sono precise, ognuno ci sguazza") e su quello del veleno, ben incarnato da Cutrone: "Patrick è nato così, non si sforza: è ancora acerbo ma somiglia a Inzaghi per movenze e veleno". Poi c'è spazio anche per i ricordi. Ancelotti? "Non solo un allenatore, ma anche un amico e un papà". Kakà, che "all'esterno sembrava tranquillo ma era un fijo de 'na mign...". Allegri? "Si fa scivolare le cose e non si piange mai addosso".