Le pressioni sul portiere prima della firma

Gigio Donnarumma, spuntano le lettere che sputtanano il Milan

Matteo Legnani

Un autentico casino, che continua ad agitare le acque già molto mosse in cui naviga la barca Milan in queste settimane, tra batoste in campo e bastonate dalla Uefa circa il voluntary agreement legato al fair play finanziario. E' quello che, ormai dall'estate scorsa e dunque da sei mesi, stanno combinando i vertici della società rossonera e Gigio Donnarumma, passato nell'immaginario dei tifosi da portiere dei sogni ad avido incassatore di milioni fino a traditore. Per approfondire leggi anche: "Milan, sempre più probabile il rifinanziamento arabo" Un nuovo capitolo di questo travagliato rapporto lo scrive oggi La Gazzetta dello sport, che svela la lettera che l'avvocato del portiere Vittorio Rigo inviò ai vertici della società rossonera per lamentare le pressioni che il suo assistito stava subendo per la firma del contratto. Era il 14 giugno, ovvero un mese prima dell'accordo siglato l'11 luglio tra Donnarumma e Milan. In particolare, scrive la Gazzetta, nella lettera veniva messa in luce "la condotta vessatoria posta in essere, in maniera ormai sistematica e per quel che appare più grave progressiva" dalla società. E in chiusura veniva esposta "la prostrazione psicologica di Donnarumma, che non poteva non avere una ricaduta sulla sua salute e personalità morale". Passano due mesi e mezzo e dal clan Donnarumma arriva la richiesta di risoluzione del contratto, legata al mancato deposito della clausola rescissoria (da 40 milioni senza coppe da 70 con la Champions). La clausola era stata definita sulla parola, con l'impegno delle parti a risolvere la questione in breve tempo. Ma a fine settembre, da parte della società rossonera non arriva nulla e così l'avvocato Rigo torna a scrivere chiedendo di "depositare entro 10 giorni quanto pattuito", con la minaccia altrimenti di risolvere il contratto. Non accade nulla, anche se il dialogo, stando sempre alla Gazzetta, procede sotteraneo. Poi la questione diventa pubblica e scoppia il polverone.